UNA TREDICENNE A CITTA' DEL MESSICO
Avvelena il padre per andare al cinema
La ragazza confessa l’atroce delitto
senza manifestare alcun rimorso
Città del Messico, 5 genn.
La polizia messicana ha arrestato una giovanetta di 13 anni
che ha confessato - senza manifestare neppure una ombra di rimorso -- di avere
avvelenato suo padre il giorno di Natale perché le aveva rifiutato il permesso
di andare al cinema.
Ecco il racconto della parricida: rientrato a casa un poco alticcio,
Francisco Jasso si vide venire incontro la figlia che gli chiese il permesso di
andare al cinema; era la sera di Natale e per quanto la sua povera abitazione
offrisse ben poco, egli preferiva avere la figliola con sé. Le disse di no e la
fanciulla non insistette.
Ma era furiosa, e meditò subito la vendetta… Si recò da una
amica vicina, una quattordicenne figlia di un operaio gioielliere, e le chiese
di darle, per uccidere un cane pericoloso, un poco del cianuro di potassio che l’artigiano
aveva nel laboratorio. Fiduciosa l'amica le consegnò il pericoloso veleno che
l'altra, senza ombra di esitazione, si affrettò, rientrata a casa, a versare nel
bicchiere del padre. Appena bevuto, il poveretto fu assalito da atroci
convulsioni, invocò aiuto, accorsero i vicini, fu chiamato un medico, ma quando
questi giunse era già troppo tardi.
La morte fu attribuita ad un attacco cardiaco, ma la polizia
fu poco convinta. Interrogò la ragazza per avere quale chiarimento ed ella
cadde in tante contraddizioni che si ritenne opportuno procedere qualche giorno dopo ad un nuovo interrogatorio, durante il quale ella
confessò pienamente il suo misfatto. E senza manifestare alcun rimorso.
GAZZETTA DEL SUD, 29 marzo 1955
Nella foto Alma Delia Fuentes e Miguel Inclàn in I figli della violenza (Los Olvidados) 1950 di Luis Bunuel
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