AL PUBBLICO POPOLARE
PIACCIONO I MELODRAMMI
Nella produzione
qualitativamente "minore'', quali elementi si
riscontrano
conformi alla psicologia popolare che fanno di tanti
film artisticamente
negativi degli ottimi successi di cassetta?
Leggendo i primi due servizi della interessante inchiesta promossa da " Cinema" sui film di categoria B, ci è sembrato opportuno
intervenire ampliando il discorso a tutta la produzione qualitativamente minore, ai film cioè non impegnati sul piano artistico o, quanto meno,
culturale.
Accogliendo
la classificazione "economica" proposta da Redi e Rinaudo, rientrano nella categoria B quei
film prodotti con pochi mezzi da piccole società e distribuiti sul mercato
senza l'ausilio del lancio pubblicitario: "sono film fatti in casa'', ignorati dalla critica ufficiale dei quotidiani e dei periodici, con registi ed attori sconosciuti
o mal noti al pubblico delle prime visioni e, talora, anche a quello delle
seconde. La sorte commerciale di questi film è affidata alle sale periferiche
delle grandi città e, soprattutto, alle semplici platee dei mille e mille villaggi d'Italia.
Appartengono al gruppo film come questi: Amore è smarrimento, prodotto
dalla Filmosa, diretto da Filippo W. Ratti e interpretato da Flora Lilla, Piero Palermini e Manuel Roero; François il contrabbandiere, prodotto
dalla Marte Film, diretto da Gianfranco Parolini e interpretato da Doris
Duranti, Vira Silenti, Roberto Mauri, Luigi Tosi e Peter Trent; Cuore
forestiero, prodotto dalla De Paolis Film diretto da Armando Fizzarotti e
interpretato da Maria Piazzai, Piero Lulli e Aldo Nicodemi. Quest' ultimo film
è da ascriversi al compatto e caratteristico sotto - gruppo delle produzioni
ambientate a Napoli ed ispirate per lo più a motivi celebri del canzoniere partenopeo. Ricordiamo,
fra gli altri, Vedi Napoli e poi muori; Rosalba, fanciulla di Pompei; Solo per te, Lucia; Munasterio 'e Santa Chiara;
Monaca Santa; Luna rossa; Pentimento e il recente Città canora con Maria Fiore, film
che, a tutt'oggi, ha incassato oltre trecento milioni. I film della serie "napoletana" vengono distribuiti, di regola, solo
nell'Italia centromeridionale ed esclusivamente nelle sale di periferia e nei centri
minori della provincia. Tuttavia, tenuto conto del basso costo di produzione (25-30 milioni), il rendimento di questi film
è, nella media, soddisfacente; anzi, talvolta, straordinario: si pensi ai 300
milioni di Vedi Napoli e poi muori (programmato nel 1952) contro i 250 di Ladri di
biciclette, apparso negli ultimi mesi del '48! Questa, la realtà delle
cifre pubblicate dalla Società degli Autori e riferite da "Cinespettacolo".
(continua)
CARLO SANNITA
CINEMA
quindicinale di divulgazione
cinematografica Volume XII Terza serie Anno VII – 1954 10 Novembre
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