Il re del trucco
Del tutto al di fuori dell'imperante "Star System"
si svolse invece l'attività di Lon Chaney, uno dei più grandi attori del muto. Nel cinema dal 1913 come attore, ed anche - intorno al 1915 - come
regista e soggettista, passato dall'Universal alla Paramount, dalla prima Metro
a Goldwyn, a partire dal 1924 (col già ricordato film di Sjostrom), tranne un
breve ritorno alla Universal (con The Phantom of the Opera: (Il
fantasma dell'Opera,1925), rimase negli studios di Culver City fino alla sua morte
avvenuta nel 1930, in seguito a un cancro
alla gola. Ostile per principio ad ogni forma di pubblicità, e interamente dedito al proprio mestiere, egli non rispondeva
mai alle lettere degli ammiratori e a
chi voleva frugare nella sua vita privata soleva rispondere che "fra un
film e l'altro Lon Chaney non
esiste". Divenuto famoso specie per le sue fantasiose e terrificanti
truccature, che egli stesso inventava e realizzava sottoponendosi a fatiche e a
sofferenze inaudite, nei suoi ultimi film apparve quasi sempre col suo vero volto, dando forse in tal modo le prove
più convincenti del suo
istintivo e forte talento di attore.
Dei diciotto films cui prese parte alla M.G.M., vanno soprattutto
ricordati i seguenti: The Tower of Lies (1925), diretto nuovamente da Sjostrom, Tell It to the
Marines (I fanti del mare", 1927) di George Hill, Mister Wu (1927) di William Nigh, Mockery (1927) i Benjamin Christensen,
The Big City (1928) di Tod Browning, Laugh
Clown Laugh (Ridi
pagliaccio, 1928) di Herbert Brenon e The Unholy Three (1925) di
Browning, in cui sosteneva la doppia parte di un ventriloquo e
di una vecchia: lo stesso soggetto venne ripreso nel 1930 da Jack Conway e
costituì il debutto di Chaney nel film parlato, alla vigilia della sua morte. (continua)
CINEMA QUINDICINALE DI DIVULGAZIONE CINEMATOGRAFICA ANNO VII - 1954 10-25 DICEMBRE
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