Quarta domanda: Nella “recensione” il critico quale criterio dovrebbe
seguire?
LA SCALA: Sempre una critica obiettiva e spassionata.
ARENA: La critica deve essere sempre sincera. Il critico però, entrando
in sala, dovrebbe abbandonare il bagaglio della sua preparazione per
immedesimarsi in un qualsiasi spettatore, senza simpatie od antipatie preconcette.
Insomma il critico deve spersonalizzarsi e contenere il suo giudizio entro
certi limiti, senza andare a ricercare il «pelo nell'nuovo» ovverossia difetti
irrilevanti, che solo una cognizione tecnica profonda può far cogliere.
STERRANTINO E CRISAFULLI: Quello che sente, mettendo sulla carta i
sentimenti e le reazioni che in lui sono suscitati dalla visione del film.
Tuttavia il critico non dovrebbe disdegnare di considerarsi uno spettatore
qualsiasi, ricorrendo alla sua preparazione, laddove è necessario, per
illuminare il lettore.
SCOZZARI: Non soltanto il racconto succinto della trama, ma anche una
critica estetica; al film visto.
BELLAMACINA e CUSCINA’: Sincerità ed obiettività, senza esagerare.
Insomma una critica per abituare il pubblico a saper << vedere >› il
film, per contribuire ad un'educazione cinematografica dello spettatore.
LOTETA e CARNABUCI: La Critica deve essere obiettiva, chiara, semplice,
scevra da intellettualismi. Cioè è indispensabile, soprattutto per far
accettare agli altri il proprio giudizio.
Quinta domanda: La Televisione, in un prossimo domani, può togliere
spettatori alle sale cinematografiche?
LA SCALA: Si. Nei primi tempi, però, una minima parte, perché l’alto
costo degli apparecchi televisivi non consentirà a tutti l’acquisto. Tuttavia
il cinema possiede nel “cinemascope” e nei successivi perfezionamenti l’usbergo
contro ogni minaccia.
ARENA: Molto nei piccoli centri; una certa percentuale nel capoluogo.
La T.V., l'ho detto anche in recenti convegni dell'AGIS, di cui sono un
presidente regionale, in Italia è un serio pericolo se la nostra industria
cinematografica non saprà reagire convenientemente come in America. Il << cinemascope» è appunto l’antidoto
alla T.V., il mezzo per incatenare alle sale cinematografiche quelli che sono gli
spettatori tradizionali.
STERRANTINO E CRISAFULLI: Penso di si anche se l'alto costo del
televisore nei primi anni limiterà il numero
degli abbonati Ma il cinema ha nella qualità, dei film e nelle
realizzazioni, maestosi per dovizia di scenari e mezzi, le carte buone per
contenere la minaccia.
SCOZZARI: Non credo che potrà sottrarre una larga percentuale:
Specialmente nei primi tempi, quando soltanto le classi abbienti potranno
permettersi il lusso dell’apparecchio ricevitore.
BELLAMACINA e CUSCINA’: Si. E' uno spettacolo che può distrarre, seduti
comodamente in casa. Perciò il «cinema ›› ha preso la contromisura: il <<
cinemascope ». «La Tunica» ha riportato un grosso successo e convincerà che
dopotutto non si può abbandonare il «vecchio» cinema
LOTETA e CARNABUCI: La T. V. in un primo tempo toglierà spettatori al
cinema come a tutti gli altri spettacoli, ma dopo il primo periodo di
curiosità; l’afflusso del pubblico al cinema tornerà normale.
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