lunedì 6 marzo 2017

SETTE PERSONAGGI IN CERCA DI SPETTATORI - L'era nuova


È di questi giorni la “ nascita” a Messina del “cinemascope”, ovvero del nuovo sistema di proiezione che “dà inizio ad una nuova era del cinema e rivoluziona il mondo dello spettacolo”.
Nel sintetizzare la mirabilia di questo nuovo genere di spettacolo cinematografico il corrispondente newyorkese di un importante settimanale italiano, dopo la “premiere” de La Tunica così descriveva una scena: “ Ad un’estremità dello schermo si vede il soldato lanciare una freccia che attraversa sibilando tutto l’orizzonte della scena, per colpire la vittima all’altra estremità dello schermo. Non è più la macchina da presa che deve muoversi, per seguire la traiettoria, ma è l’occhio dello spettatore”
Nella nostra città il “cinemascope” non arriva in ritardo rispetto alle altre città italiane che l’hanno adottato; tutt’altro: anche in questa occasione i gestori messinesi si sono messi in linea con la tecnica e il progresso.
Dedichiamo ad essi una nostra “inchiesta” appunto nella settimana che registra un avvenimento di rilievo, l’adeguamento dei mezzi alle continue e pressanti esigenze degli spettatori messinesi.
Invero, è risaputo che il “mestiere” di gestore delle sale cinematografiche deve conciliare ed amalgamare diversi ingredienti, di natura eterogenea, sicché è indispensabile al “gestore” una spiccata sensibilità dell’opinione e dei gusti della clientela.
A Messina i locali di prima visione coprono i giorni della settimana e pertanto scatta il meccanismo della scelta da parte dello spettatore,che, in siffatte condizioni, è oggetto dell’influenza della critica.
Abbiamo così avvicinato i proprietari delle sette sale di proiezione che a Messina ammanniscono i prodotti dell'industria filmistica italiana ed estera, per uno svago che non è fine a sé stesso, ma che comporta un fine educativo, etico-sociale, nello spirito di quel «quiescendo disco›› che campeggia sullo schermo di un
locale cittadino.
Dalla viva voce dei gestori abbiamo ricavato un'interessante puntualizzazione dell'« educazione ›› e della maturità raggiunti dal nostro pubblico.
Potremmo definirla verità assiomatica, in quanto dalle cifre degli incassi è possibile ricavare indicazioni utili, anche se non generali. Ma il credito che accordiamo alle risposte dei «gestori›› deriva dalla convinzione di un «sesto» senso in chi, nel ciclo della vita di duemila metri di pellicola, è un elemento di prim'ordine insostituibile perché, laddove mancano le «catene» di sale cinematografiche -  tipo ENIC per esempio quello che manovra le leve di un successo al quale è intimamente interessato per i benefici che ne derivano.
Prima di terminare questa nota introduttiva desideriamo ringraziare la sig.ra LA SCALA (Apollo), il comm. ARTURO ARENA (Aurora e Garden), rag. GAETANO CRISASAFULLI ed il signor STERRANTINO (Lux), il direttore  del Peloro signor SCOZZARI, e i signori BELLAMAGINA e CUSCONA' (Savoia), il marchese LOTETA e il signor CARNABUCI (Trinacria) che gentilmente hanno collaborato con noi in questa nostra modesta fatica.

Gazzetta del Sud  Martedì 16 marzo 1954

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