mercoledì 22 maggio 2019

The tie in the movies



La cravatta nel cinema

Non sembri un nonsense questo intrigarsi a vicenda di due culture normalmente da noi considerate su piani ben distinti. L’abbigliamento è parte estetica rilevabile e rilevante di un film, ma diciamo che l’occhio solitamente afferra solo la totalità generica del look e raramente si sofferma sui particolari a meno che questi, per incisività di effetti, emergano dal contesto scenico.
La cravatta poi, attributo quasi scontato dell'eleganza maschile, si mixa alla personalità dell’attore che la indossa e ne diventa parte integrante di tipologia e fascino, senza però divenirne visibile protagonista.
Ma in realtà i legami sono più sottili e complessi talvolta sorprendenti.
Cogliamo l’occasione di una importante mostra che si tiene a Milano a Palazzo Acerbi, dal titolo “CRAVATTA AL MUSEO”, organizzata da Gherardo Frassa. In questa story, mosaico di aspetti sociali, artistici, industriali, dove la cravatta viene interpretata, indagata, “aggredita” ed esaltata, in diverse angolazioni e dialettiche, c’è una stimolante voce intitolata “MOVIE TIE”.
Durante questa mostra che andrà poi a Firenze al Pitti-Uomo di gennaio e che è prevista itinerante in Italia ed Europa, verrà proiettato in continuazione un “FILM DEI FILM”, realizzato con i vari spezzoni dal noto critico TATTI SANGUINETI, il quale ci insegnerà a “VEDERE” la cravatta sullo schermo, in situazioni via via sentimentali, tragiche, comiche o paradossali, tutte comunque illuminanti per una nuova attenzione.
E la cravatta non è una ma mille. (continua)
Marina Nelli, VIETATO FUMARE tuttocinema & dintorni ANNO I – N. 1 – NOVEMBRE 1984

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