OGGI
Desiderio, il titolo originale era Scalo Merci, di Marcello Pagliero e Roberto Rossellini è una pellicola che mai sarebbe passata per il proiettore Fumeo del Cinema Loreto di Platì. Non per il divieto di monsignor Minniti quanto per l’ostracismo dei cataloghi di film per le sale parrocchiali quali la San Paolo Film o l’ Angelicus Film.
Eppure è la storia di un tentativo di redenzione da parte di una giovane donna che vuol tornare alla vita, conscia della strada senza ritorno imboccata nella grande città, dopo aver conosciuto un floricultore.
Attraverso costui Paola comprende che per cambiare vita deve tornare al paese natio, nella semplicità della vita quotidiana fatta di piccole conquiste, vita all’aria aperta, balli il sabato sera, condivisione degli sforzi in famiglia.
E’ tutta un’illusione: dal padre che rifiuta di perdonarla; alla sorella che la caccia di casa per averle infiammato il fresco marito; all’ex amante che rivedendola la perseguita ricattandola; ai paesani che conoscono il passato cittadino, è tutto uno sbatterle la porta in faccia.
Non rimane che il sacrificio. Ecco, Paola si sacrifica: Ma la Commissione Episcopale Italiana ed il Centro Cattolico Cinematografico non perdonarono a Elly Parvo di averci, per ventiquattro fotogrammi, fatto scorgere un piccolo seno, in questo ebbero una mano con le forbici pure dalla censura, che snaturò il film.
Figurativamente Desiderio - prodotto tra il 1943 e il 1945 e uscito a guerra finita - sembra precorrere non tanto il neo-realismo bensì il post-neorealismo: riprese quasi sempre in esterni ed attori sensibilmente calati nella parte.
Anna Magnani anni dopo, in pieno post-neorealismo, quando desiderò prendersi una vendetta da Roberto Rossellini con Vulcano, diretto da quello zoticone di William Dieterle, puntò il cuore su Stromboli, con Ingrid Bergman, ma gli occhi erano su Desiderio.
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