giovedì 17 ottobre 2013

Resistenza e Rivoluzione


Roberto Rossellini 1906 - 1977
 

Alberto Lattuada 1914 - 2005



Alessandro Blasetti 1900 - 1987

Già nella Corona di ferro il genere sembra parodiare se stesso. Rossellini, Lattuada, Blasetti tentano già un realismo di classe internazionale. E’ tuttavia con la Liberazione che esso imparerà a liberare, altrettanto pienamente, le sue volontà estetiche, a permettere loro di svilupparsi in condizioni nuove che non mancheranno di modificarne sensibilmente il senso e la portata.

I Italia Resistenza e Liberazione non sono affatto, come la rivolta di Parigi, semplici frasi storiche. Rossellini ha girato Paisà in un periodo in cui il suo racconto era ancora attuale. Il bandito mostra come la prostituzione e il mercato nero si siano sviluppate nelle retrovie dell’esercito, come la delusione e la disoccupazione portino un prigioniero liberato al gangsterismo. A parte alcuni film che sono incontestabilmente dei film di “ Resistenza “ come Vivere in pace e Il sole sorge ancora, il cinema italiano si caratterizza soprattutto per la sua adesione all’attualità. … anche quando il nucleo essenziale della storia è indipendente dall’attualità, i film italiani sono prima di tutto dei reportage ricostruiti.

 Ne deriva che i film italiani presentano un valore documentario eccezionale, che è impossibile tirarne via la storia senza trascinare con essa tutto il terreno sociale nel quale affonda le sue radici.

Ciò che continua ad essere ammirevole e ad assicurare al cinema italiano un credito morale amplissimo nelle nazioni occidentali è il senso che acquista in esso la pittura dell’attualità. In un mondo ancora e già ossessionato dal terrore e dall’odio, in cui la realtà non è più quasi mai amata per se stessa ma solo rifiutata o difesa come segno politico, il cinema italiano è il solo a salvare, nel senso stesso dell’epoca che dipinge, un umanesimo rivoluzionario.



Nessun commento:

Posta un commento