martedì 29 ottobre 2013

Delenda Carthago

OGGI



Carmine Gallone (1886 – 1973)  non contento dei romani e di Cartagine, dopo aver raso al suolo quest’ultima sotto il regime fascista la riedifica e la brucia definitivamente sotto il regime democristiano, sempre per opera di Scipione, africano nel fascio, Emiliano in epoca pre-centrosinistra.
Ancora. Nella prima pellicola Scipio era un pezzo di legno sotto le fattezze di Annibale Ninchi, nel secondo è uno spauracchio alle porte della città che fu l’alcova di Didone ed Enea.
Ancora. In bianco e nero il film reggeva molto bene per virtù della giovinezza di Carminello  e le luci di Ubaldo Arata e Anchise Brizzi. Di poi, vecchiotto, Carminello, non bastano il technicolor ed il technirama di Piero Portalupi a salvarlo, tanto è senza sale ciò che si agita dentro, compreso il Mario, Terence, Hill, Girotti, il più insipido degli attori nostrani, qui alle prime … armi.
Ancora. Fine. Dei due disastri cartaginesi ricordiamo Camillo Pilotto nel primo, sotto le spoglie di Annibale, non Ninchi, e nel secondo Erno Crisa che fa Asdrubale.
Il resto sono masse di carne umana ed equina spostate avanti e indietro per mare e per terra con cartapesta sullo sfondo, un po’ come erano i regimi sopra menzionati.


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