giovedì 23 aprile 2020

Un leone a Culver City - Più stelle che in cielo



Oltre alla Garbo, alla Gish e a Mae Murray (le ultime due già in declino), la M.G.M. poteva contare, negli ultimi anni del muto, su un gruppo di "stars" di indiscutibile richiamo, tanto che lo slogan del suo ufficio pubblicità affermava perentoriamente che nei film della casa c'erano " More Stars Than There Are in Heaven" (cioè "più stelle che in cielo"): Alice Terry, la moglie di Ingram, da questo Lanciata nei Quattro cavalieri dell'Apocalisse, un tipo di donna elegante e raffinata; Renée Adoreé, la francesina di La grande parata, i cui vezzi continentali parevano porsi in polemica con le esuberanze della  "flapper" di moda; Marion Davies, la "protetta" di Hearst, una delle stelle pili popolari del periodo, che era riuscita a rinnovare il cliché della Pickfordcon una serie di "biricchinate" meno leziose e più impertinenti, sorrette da una recitazione vivacissima; Norma Shearer, la "star" in ascesa - nonché moglie di Thalberg -, la preferita dalle signore di mezza età per la distinzione del suo comportamento e la sacrosanta intangibilità dei personaggi; Pauline Stark e Aileen Pringle, repliche in formato ridotto ma spesso intelligenti della  " sophistication" messa di moda dalla Swanson; Geltrude Olmstead, un'ingenua non priva di aspetti piccanti; Carmel Myers, la "maliarda " di Ben Hur, che continuava a vampeggiare con sistemi un po' demodés, ma ancora accettabili specie in provincia; Anita Page e Dorothy Sebastian  due attricette non prive di fascino, rispettivamente lanciate come i "prototipi delle bionde e delle brune"; Eleanor Boardman, dal profilo da cammeo e dallo sguardo limpido come i suoi personaggi; e infine persino la messicana Dolores Del Rio, passata da Culver City per un solo film, The Trail of '98. Ma la scoperta più importante del periodo, dopo la Garbo e la Shearer, fu senza dubbio quella di Joan Crawford, la quale, dopo alcuni film di minore importanza, quale "prototipo delle rosse", venne lanciata con grande impegno in una serie di film fortunati;' divenendo in breve la "flapper" ufficiale, destinata a un grande avvenire anche come attrice.
Nel campo maschile, accanto a Gilbert, Novarro, Moreno, Nagel, Asther e Cody, non va certo dimenticato lo svedese Lars Hanson che pur senza raggiungere una grande popolarità, si affermò come un attore di classe. Persino Jackie Coogan, ormai cresciutello, lavorò a Culver City in quegli anni; mentre Tim Mc Coy otteneva un buon successo con, vari westerns di seconda categoria. Ma le cronache dei "fans-magazines" trascuravano in fondo tutti questi nomi per pettegolare soprattutto sugli amori della coppia del giorno: Greta Garbo e John Gilbert, che una curiosa istantanea del 1928 ritrae spensierati e in amichevole colloquio. Essi non sanno forse che lo sguardo pungente di Louella Parsons li sta spiando, implacabile, fuori campo. (continua)
FAUSTO MONTESANTI
CINEMA QUINDICINALE DI DIVULGAZIONE CINEMATOGRAFICA ANNO VII - 1954 10-25 DICEMBRE

Nelle foto: Alice Terry e Ramon Novarro, Marion Davis e Nils Ashter, Renée Adoreé e Ramon Novarro, Geltrude Olmstead e Lew Cody. 

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