domenica 22 marzo 2020

Giovanna Ralli sogna

 


UN’ATTRICE CHE ATTENDE FIDUCIOSA L’ORA FATALE
I sogni si avverano
per Giovanna Ralli
Dal teatro al cinema con crescente successo – Aspetta il matrimonio

Roma, giugno

Riveli pure la mia età - ha cominciato col dirmi Giovanna Ralli – Sono nata a Roma nel 1935, e perciò posso ancora permettermi il lusso di certe indiscrezioni. Forse col tempo ciò non mi sarà possibile, e allora dovrò fingere che le lancette del mio quadrante vadano indietro anziché avanti. E se ci tiene a saperlo, le dirò anche che io ai sogni ci credo.
Insomma, questa giovane attrice che ha soli vent'anni può già vantare una buona notorietà in Italia e all'estero, chiacchiera volentieri e non attende che le si facciano molte domande. Ricordate la romana alquanto sbarazzina di «Villa Borghese» accanto a -De Sica? Bene, fu appunto con quella interpretazione che Giovanna si guadagnò definitivamente del pubblico, ma non fu quello il suo primo film.  L'esordio sullo schermo, infatti, avvenne quando era appena una ragazzina quattordicenne con la serie della «Famiglia Passaguai» in cui sostenne il ruolo della figlia di quella coppia mattacchiona che rispondeva ai nomi di Ave Ninchi e Aldo Fabrizi. In seguito fu chiamata in Francia dal noto regista Christian Jacques che le affidò una parte di rilievo in «Madamè Bovary». Tra i suoi ultimi film si ricordano particolarmente «Le signorine dello 04» e «Le ragazze di San Frediano», attraverso i quali il suo «personaggio» di ragazza ingenua e bella, credulona e sognatrice, si è imposto all’attenzione della critica del pubblico come una delle migliori promesse del nostro cinema.
I genitori di Giovanna Rulli che in un primo tempo non volevano assolutamente permetterle la carriera artistica, si sono ormai ricreduti, ma vorrebbero che si sposasse e desse loro di nipotini. Questo però è un aspetto della vita cui Giovanna per il momento non può pensare. «Bisognerebbe che avessi un pò più di tempo libero - ella dice – ma il lavoro non me lo permette. Anche in queste ultime settimane sono stata molto occupata perché «Un eroe dei nostri tempi» con Alberto Sordi e Franca Valeri, mi ha tenuta costantemente impegnata, costringendomi a rinviare la soluzione di quello che i miei genitori definiscono «il problema».
Diretta da Monicelli, Giovanna ha ritrovato ii suo abituale personaggio: ragazza del popolo, commessa di un parrucchiere per signora e fidanzata di un giovane disoccupato, per aiutare il quale sfrutta la simpatia che nutre, per lei Alberto Sordi, il quale le dà ad intendere di essere «dottore» e capoufficio. Giovanna rappresenta, il tipo di ragazza che ogni uomo ha incontrato almeno una volta in vita sua. «Marcella - afferma Giovanna Ralli - è una ragazza bella, dolce, un tantino sguaiata, innamorata e pronta a sacrificare tutto al suo uomo. E' un ruolo che mi piace più d'ogni altro, e spero di renderlo al massimo».
Le prime esperienze artistiche di Giovanna risalgono al teatro, in quanto 'prima di debuttare nel cinema recitò alcuni mesi nella Compagnia di Peppino De Filippo, i cui insegnamenti -- ella dice - le si dimostrarono oltremodo preziosi.
Giovanna è ormai un'attrice che sa quello che vuole. Preferisce i ruoli brillanti perché vi si, trova perfettamente a suo agio, ma anche perché interpretandoli, si diverte: «Ritengo che il miglior segreto di un'attrice, sia appunto quello di vivere la pro pria parte, cercando di renderne anche le più riposte sfumature.  D'altra parte è evidente che il soggetto del film deve piacere, anche sotto questo aspetto sono molto soddisfatta per «Un eroe dei nostri tempi», nel quale accanto ad Alberto Sordi, divento protagonista di una singolare vicenda. Il film narra la storia di un giovanotto, impiegato in una fabbrica di cappelli. La sua vita, apparentemente tranquilla e monotona, si svolge sotto il segno della paura; la paura di mettersi nei pasticci con ragazza che ama, Marcella, perché è minorenne; paura di trovarsi coinvolto in guai immaginari. Tutti i suoi gesti sono dettati dalla preoccupazione di non compromettersi, e quindi non ha mai il coraggio di affrontare alcuna difficoltà. Naturalmente egli tenta di nascondere la sua inettitudine e la viltà che lo  distinguono ostentando una certa superbia, ma proprio per quel suo morboso timore di trovarsi - come egli dice -- «incastrato» in grossi guai, finirà con l'esservi coinvolto veramente, attraverso tutto un susseguirsi di imprevedibili vicende, sottolineata dalla comicità dello stesso Sordi nelle vesti del povero impiegato Menichetti».
Sugli ammiratori di Giovanna Ralli, uno scrittore umoristico potrebbe ispirarsi, per scrivere un volumetto molto curioso. Dal timido e giovane poeta romano che, ogni mese le manda pochi versi a lei dedicati, ad alcuni focosi siciliani che le inviano continuamente cassette di arance e bottiglie di marsala, dal pingue ed anziano industriale milanese che le ha proposto di sposarla, allo studente liceale di Trieste che le ha suggerito per iscritto una romantica fuga in un'isola dei mari della Sonda! Nel frattempo, in attesa che giunga anche per lei l'ora fatale del matrimonio, Giovanna non si monta la testa e lavora sodo. 
Piero Prossenda 
GAZZETTA DEL SUD, Mercoledì 20 aprile 1957


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