Capita, a volte, di scoprire delle pregevoli reinterpretazioni di brani del Maestro che, accostati all'originale, rivelano zone che dopo frequenti ascolti erano sfuggiti. E' il caso di questo Matto, caldo, soldi, morto...girotondo incluso nelle immagini del film di Mauro Severino del 1968 che solcava i temi della contestazione di quegli anni.
Il ritmo è un motorik su cui mulinano saliscendi
orchestrali, scampanellii orgiastici e un basso tachicardico che pure è l’unico
appiglio che impedisce al brano di schizzare in aria, preso com’è da questo
vortice a spirale dalle circonferenze variabili e, man mano che passano i
minuti, sempre più fuori asse. … l’effetto è sul serio un capogiro dapprima
divertito e poi irreale, non si sa bene quanto opprimente o dionisiaco
Valerio Mattioli, Superonda Storia segreta della musica italiana ,Baldini & Castoldi 2016
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