mercoledì 25 novembre 2015

Nel mondo dei cinecircoli

A cura di Nino Genovese

In un momento in cui i cinecircoli nella maggior parte delle città stanno attraversando un periodo di crisi più o meno profonda, a Messina, oltre a diversi circoli per così dire “minori” (che esplicano, tuttavia, una loro notevole funzione culturale) esistono tre grossi cinecircoli, davvero importanti, che continuano con molto amore e, a volte, con grande abnegazione, la loro battaglia a favore della diffusione e della conoscenza delle opere filmiche e del cinema in genere che, nella sua espressione più elevata, qual è quella presentata dai vari cinecircoli, assolve un`importante funzione artistica, sociale e culturale in senso lato, di cui, per l’appunto, l’uomo di cultura e il cittadino che voglia essere aggiornato ed “informato”, non possono assolutamente fare a meno.
È per questo che, nella convinzione di fare cosa gradita e, nel contempo, di rendere un servizio di indubbia utilità ai nostri lettori abbiamo intervistato tre rappresentanti di questi cinecircoli, (i quali, oltretutto, proprio nel mese di ottobre hanno iniziato le loro programmazioni) e precisamente (in ordine cronologico relativo all`anno di fondazione del loro circolo) Pino Corallo, Presidente del Cineforum “Orione” aderente al CINIT e alle ACLI, Luigi Mittiga, segretario e collaboratore infaticabile (“factotum”, secondo una sua definizione) del Circolo di cultura cinematografica “Umberto Barbaro” aderente all”Unione Circoli Cinematografici ARCI e Gino Mauro, “coordinatore” (come lui stesso si definisce)
del Cineforum “Lorenzo Milani” aderente al CINIT-

              GINO MAURO
      del Cineforum “L. Milani”

Per incominciare, i lettori sicuramente vorranno avere delle notizie precise sul tuo cinecircolo puoi farne una breve storia?
ll Cineforum “Lorenzo Milani” è nato a Messina nel 1977 per iniziativa di un gruppo gli operatori culturali
collocati nell'area cattolica ed aderisce al CINIT, organizzazione dei Cineforum di area cattolica, nata da una
scissione della FIC su posizioni moderate. Punto di forza dell'impegno degli operatori del “Milani” è il rapporto ed il confronto del messaggio cinematografico con il sociale. Per quanto riguarda la collocazione ci si muove in un`area pluralistica con precisa caratterizzazione di impegno partecipativo con tutte le componenti culturali che credono ad una ripresa delle attività c delle sperimentazioni creative nel nostro “hinterland”.

Quali sono i programmi immediati e quale, in breve, il ciclo di proiezione relativo all”anno in corso?
Il programma, appena iniziato, comprende un ciclo di 16 films di vario genere suddivisi in sei sezioni: 1) La
“sophisticaded comedy” americana; 2) Personale di Andrei Tarkovski; 3) Ovest: la fine di un mito; 4) Bogart: la dimensione eroica dell’uomn comune; 5) Momenti dei cinema italiano (con Mario Monicelli. Ettore Scola e Luigi Comencini); 6) Faye Dunaway, Diane Keaton, Jane Fonda: tre modi diversi di non essere diva. Degna di rilievo, mi sembra, in particolare, la presenza nel ciclo di quest`anno del regista russo Andrei Tarkovski, di cui verrà proiettato, oltre ad “Andrei Rublev”, la prima visione “Lo Specchio”.
Le proiezioni si svolgono presso il cinema Olimpia, ogni martedì e mercoledì (orario spettacoli: 15.30, 17.45, 20.00, 22.30) e la quota di abbonamento ai 16 spettacoli è di solo £. 3.000.

Quali sono, secondo te, i problemi che attanagliano il cinema in generale e quali, in particolare, quelli del cinema a Messina?
La cosiddetta crisi del cinema è a mio avviso, crisi d'identità. Si tratta di trovare soluzioni idonee che tengano conto delle esigenze di mercato senza sminuire l’attendibilità e l`impegno culturale. Su Messina la perdita di spettatori è da addebitarsi ad un assestamento della programmazione filmica, ma non è da sottovalutare neanche l'azione coinvolgente delle emittenti televisive locali. È certamente importante il ruolo dei circoli del cinema, come momento di sollecitazione e sensibilizzazione dell'impegno culturale, ma non dimentichiamo che il cinema è fatto principalmente popolare e che si deve tener conto anche delle esigenze spettacolari di un pubblico molto più vasto di quello dei “cinephilès”.

Questo articolo di Nino Genovese apparso sul mensile il Punto nell’ottobre del 1979 si è ora trasformato in un affettuoso omaggio a Gino Mauro recentemente scomparso. Per questo motivo si è voluto cambiare l’ordine degli intervistati, portando Gino Mauro in primo piano.

                                                                                                              continua ...

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