domenica 29 novembre 2015

Nel mondo dei cinecircoli ( quand'ero un factotum)


                     LUIGI MITTIGA
             del Cinecircolo “U. Barbaro


Per incominciare, i lettori sicuramente vorranno avere delle notizie precise sul tuo cinecircolo puoi farne una breve storia?
ll Circolo di cultura cinematografica “Umberto Barbaro” è nato nel 1972 per iniziativa dell”ARCl che è un`associazione a carattere nazionale che opera in vari campi, dalla cultura, allo sport, al tempo libero. L`area in cui si è sempre collocato il Circolo, che aderisce pertanto alla Unione Circoli Cinematografici dell`ARCI, è quella della sinistra in genere; gli scopi che esso si prefigge sono, come dice lo Statuto, “la diffusione della cultura cinematografica, contribuire con tutte le sue possibilità allo sviluppo e alla diffusione dell'arte e della tecnica cinematografica."

Quali sono i programmi immediati e quale, in breve, il ciclo di proiezione relativo all”anno in corso?
Il nostro cinecircolo vorrebbe costituire una via di mezzo tra il cineclub, caratterizzato da opere di autori sconosciuti al grosso pubblico, e il cinema d`art e d'essai, la cui vera finalità non deve essere quella di proiettare opere, seppur degne, ormai consacrate dal successo commerciale, ma opere di grandi autori molte volte rifiutate dal mercato cinematografico. Sulla scorta di queste idee abbiamo preparato un programma vario ed interessante, costituito da ben 25 film di ottimo livello che, ad eccezione dell`ultimo (“Interiors” di Woody Allen) che sta a sè, come degna conclusione dell`intero ciclo, risultano divisi in cinque sezioni: due di esse sono dedicate a due registi veramente importanti come Sergio Citti e Louis Malle i cui films a Messina si sono visti sporadicamente; altre due sezioni sono dedicate a due generi tra i più antichi della storia del cinema: il western e l`horror; infine un ciclo di sci interessanti films di prima visione. Le proiezioni avvengono al Royal.

Quali sono, secondo te, i problemi che attanagliano il cinema in generale e quali, in particolare, quelli del cinema a Messina?

Per farla breve, io penso che il male più grosso di cui soffre oggi il cinema italiano sia da ascriversi principalmente alla mancanza di una nuova legge adatta ai tempi ed alla crisi che lo percorre, la quale non faccia però gli interessi di una piccola categoria, ma riguardi il cinema nel suo aspetto totale. È anche evidente la carenza di nuovi autori e di nuove idee, ma in modo particolare le strutture del cinema in questi anni sono state rose dal parassitismo che vi è circolato intorno. I circoli, in questa crisi, possono, anzi “debbono”, svolgere la funzione precipua di educare e sensibilizzare lo spettatore nei confronti di questa forma d`arte che, non dimentichiamolo, è anche spettacolo.

mensile Il Punto, ottobre 1979

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