In Un tranquillo posto
di campagna di Petri, ho composto una delle mie migliori musiche in assoluto.
Solamente che la musica - il regista era d`accordo - era scritta in un linguaggio
più difficile: diciamo aveva un linguaggio, come diremmo oggi, “contemporaneo”.
E questo non ha aiutato il film nella sua comprensione. La critica giudicò
questa musica come una delle cose più belle che io avessi scritto. Ma il film
non fece una lira; dico una lira, nella maniera più volgare, perché il cinema, poi,
non esiste se la gente non porta i soldi al botteghino. Quale produttore investirebbe
dei soldi per fare dei film in perdita?
Ennio Morricone, Il cinema è musica
Centro Studi Cinematografici Anno XX n. 1-2 gennaio/aprile 1990
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