SI DISCUTE tanto di crisi del
cinema, e che ci sia è inutile negarlo.
Ma sarebbe più corretto parlare di crisi
del cinema commerciale. Infatti mai, come in questo periodo, si era verificata una tale
fame di film d'autore e di pubblicazioni
che riguardino il cinema. Insomma c'è
amore per il film, disinteresse per il cinema (inteso come sala di proiezione).
E' difficile giudicare se ciò sia positivo o no. Indubbiamente la televisione diseduca il
pubblico al cinema ed anche quando
proietta film fa perdere momenti
essenziali per i cineamatori.
Recentemente tutti si sono entusiasmati vedendo in tv l'eccezionale «Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto» (tanto per
fare un esempio), ma la partecipazione
sarebbe stata ancora maggiore se lo
stesso film fosse stato visto al cinema. Vogliamo quindi dire che è assurdo
prevedere la morte del cinema fin quando
saranno in circolazione i film, perché
il televisore può essere solo un mediocre palliativo. Questo discorso sarà senza meno confermato anche
dall'ottima iniziativa presa dal «Punto rosso»
di proiettare ai soci un centinaio di pellicole a 16 mm. Non tutti sapranno cos'è il 16 mm., ma la
spiegazione è semplice. Al cinema noi vediamo pellicole a 35 mm, il 16 è quindi una misura intermedia
che permette le proiezioni in ambienti
molto più piccoli delle sale cinematografiche, su schermi di dimensioni
rispettabili. E' quindi senz'altro vero e proprio cinema e riproduce fedelmente il film. Ma «Punto rosso» offre anche un programma cinematografico
più che allettante: oltre ad una doverosa retrospettiva dedicata a Charlie
Chaplin, sono infatti in programma le
opere degli anni '50 e '60 di Fellini,
Bergman, Bunuel, ecc. E' molto importante
ciò sia per i più giovani che hanno l'occasione di colmare le lacune dovute all'età e
comprendere meglio l'evoluzione di
registi ancora oggi in piena attività. Sia
anche per gli amatori che, visto il livello più
che scadente della stagione cinematografica, avranno l'occasione di una proficua rilettura di
grandi opere. Si, perché uno dei luoghi
comuni più ridicoli da abbattere è
quello del film «già visto». Aver letto
una prima volta un film non vuol dire niente: così come quadri, libri, sculture ecc. l'opera
cinematografica deve essere fruita più volte e non annoierà senz'altro.
Comunque il programma non allinea solo grandi capolavori, ma anche film ritenuti «minori» o
«d'evasione», naturalmente per questi film, se ne è il caso, la lettura andrà fatta in chiave critica. Ma
è inutile ed impossibile commentare
tutto il programma. Piuttosto qualche parola
va ancora spesa sul significato dell'iniziativa «Punto rosso». Il
programma di film non è che una delle
idee promosse dal circolo ARCI di
recentissima formazione. Molte sono le
altre iniziative; ma una cosa è sempre da tenere a mente: nulla mai parte dall'alto, ma si
ascoltano e si discutono le proposte di
tutti. Perché «Punto rosso» funzioni e
divenga così un importante luogo di
incontro e di divertimento intelligente, occorre una grande partecipazione di giovani e meno
giovani. Soprattutto in un momento in
cui, a parte le fiammate «indiane metropolitane» ed autonome, il vivere ed il
costruire insieme appaiono in forte decadenza, è importante per tutta la città
far riuscire iniziative quali il «Punto rosso».
F. Cicero
Il Soldo 8 Gennaio 1978
Quattro
film di Charlie Chaplin, costituiranno
il programma delle proiezioni del «Punto Rosso›› per il mese di Gennaio, in via Elenuccia 30.
Fino a questa domenica verrà proiettato l'Allegro mondo di Charlot. Dal 13 al
15, Un mare di guai, daì¬20 al 22, Uno contro tutti, dal 27 al 29,
Charlot soldato. Le
proiezioni, che ricordiamo sono
riservate ai soci (per aderire al Punto Rosso
basta pagare una quota di L. 10.000 più la tessera Arci, la metà per giovani e studenti),
inizieranno alle 17,30 nella saletta del
Circolo.
Nessun commento:
Posta un commento