La produzione che abbiamo definito qualitativamente minore non si esaurisce nei film prodotti con pochi quattrini e molti arrangiamenti: ai nomi modesti e poco noti dei produttori Oreste Palella, Roberto Amoroso, Natale Montilla, Mario Ferrigno, Enzo Di Gianni ecc. si affiancano, sovrastandoli di molte spanne, quelli di Case famose come la Titanus, la Ponti-De Laurentiis, la Lux, la Rizzoli-Royal, 1a Romana Film, la Manenti Film, la Produzione Venturini ecc. Queste Case, ad ulteriore conferma della sentenza che l'arte non è la cosa più importante nel cinema (Balàzs), hanno prodotto e producono film commerciali, che differiscono da quelli anzidetti per due fattori: a) la copia dei mezzi finanziari; b) una linea di più corretto artigianato. Il primo è una provvidenza concessa al censo, al credito bancario e alla mirabolante fortuna di alcuni produttori; il secondo è dovuto alle prestazioni di abili registi specializzati (Matarazzo, Brignone, Costa M., Mattoli, Coletti, Gallone, Bragaglia C. L., Campogalliani ecc.) e di interpreti famosi (Nazzari, Totò. Fabrizi, Rascel, Sanson, Mangano, Marzi, Lollobrigida, Pampanini).
Eccezion fatta per queste differenze, i filmetti di categoria B e i filmoni, per così dire, di categoria . . . "super B" prodotti dalle grandi Case·hanno in comune questo carattere: la nessuna parentela con l'arte e con la cultura.
Potentemente equipaggiate in uomini e mezzi, le predette Case, superato il disorientamento dell'immediato dopoguerra, sono partite alla conquista del grande (e grosso) pubblico fin dal 1949: è questo l'anno di Catene (Titanus Matarazzo- Nazzari-Sanson), cui seguono in bell'ordine Il lupo della Sila (Ponti-De Laurentiis- Lux-Coletti-Nazzari-Mangano), La sepolta viva (Brignone), Il bacio di una morta (Brignone), Totò cerca casa (Steno-Monicelli), L'imperatore di Capri (Comencini-Totò). Gli anni successivi confermeranno il crescente successo di questa produzione minore articolata nei vari generi, drammatico, comico, musicale, cappa e spada, patriottico, napoletano. L'incidenza quantitativa dei film commerciali sul complesso della produzione nazionale è predominante: assumendo il numero 150 come quota massima raggiunta nel 1953; reputiamo di essere abbastanza ottimisti parlando ad una incidenza pari ai nove decimi. (continua)
CARLO SANNITA
CINEMA quindicinale di divulgazione cinematografica Volume XII Terza serie Anno VII – 1954 10 Novembre
Nelle foto: Silvana Mangano e Jacques Sernas in Il lupo della Sila; Alda Mangini e il principe De Curtis in Totò cerca casa. Due film del 1949.
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