Una lettera di
Alessandro Blasetti
DIFENDO VALENTINA
Caro Doletti, ti
devo un grandissimo
grazie, da tempo:
per essere stato tu il
primo a segnalare quale diversa impressione
abbia fatto, in sede critica,
all’estero, «La corona di ferro».
Fu un gesto di coraggio, quello lì, da sembrare
addirittura una spavalderia, data
l'aria che tirò da Venezia.
Ma stetti zitto. E
per la stessa ragione
che m i sconsigliò di
rispondere agli inviti
più o meno espliciti del nostro
caro e bravo Dino Falconi e del
mio affettuoso stroncatore Eugenio
Giovannetti. Ad aprir
bocca sull'argomento,
specialmente allora, 'per
quanto mi fossi riproposto
di frenarmi,
sarebbe stato come spalancare il
malsicuro sportello di una
diga: e chissà
quante fesserie
sarei stato trascinato
a dire. Ma oggi
che il tempo è passato,
il grazie te lo posso mandare, e più
grosso, cumulativo: per
oggi e per allora. Per
oggi, soprattutto, per
la stessa ragione:
il tuo coraggio di contrastare
con il parere dei più e dei più grossi e proposito
di Valentina Cortese.
'La
carriera di tutti i «miei»
attori (mi illudo che
siano «miei» gli
attori a i quali
voglio più
bene) è stata sempre stranamente
partecipe della mia sorte: che è quella,
per fortuna, d 'essere
sempre aspramente, violentemente
- ma, in fondo, affettuosamente
- contrastata.
Da Cervi
a Valenti, dalla Morelli alla
Cegani, e perfino alla mia carissima
Luisa Ferida, il loro
cammino non è stato,
e per alcuni non è ancora,
tutto cosparso di allori e di petali
di rose: ma è un buon segno.
E, tanto più la prima
ostilità è forte, tanto maggiore io credo (e
i fatti mi hanno dato finora ragione)
è più entusiastica,
poi, a quel determinato giorno, l'affermazione.
Questo
volevo dirli: che l'ostilità palese con '
la quale è stata accolta
oggi la piccola Valentina è, per me, buon segno: e che il
tuo gesto di coraggio
ti porterà, ancora una volta, ad
avere avuto ragione
fra i primi.
Questa può sembrare magra
vittoria perché costa molto (forse la serenità
degli anni migliori) e rende poco
(perché, poi, perduta
la loro attualità vitale,
alle cose resta ben poco calore); ma per uomini
come te e me, è più che sufficiente per indurci
quando è il caso -
a scendere in campo
Ti abbraccio.
Alessandro Blasetti
film SETTIMANALE DI
CINEMATOGRAFO TEATRO E RADIO ANNO V - N. 10
7 MARZO 1942 XX
Nella foto Valentina Cortese (1923 - 2019) durante una pausa delle riprese di La cena delle beffe, 1942 di Alessandro Blasetti
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