domenica 15 dicembre 2019

Valentina Cortese


Una lettera di Alessandro Blasetti

DIFENDO VALENTINA

Caro Doletti, ti devo un grandissimo grazie, da tempo: per essere stato tu il primo a segnalare quale diversa impressione abbia fatto, in sede critica, all’estero, «La corona di ferro». Fu un gesto di coraggio, quello lì, da sembrare addirittura una spavalderia, data l'aria che tirò da Venezia.
Ma stetti zitto. E per la stessa ragione che m i sconsigliò di rispondere agli inviti più o meno espliciti del nostro caro e bravo Dino Falconi e del mio affettuoso stroncatore Eugenio Giovannetti. Ad aprir bocca sull'argomento, specialmente allora, 'per quanto mi fossi riproposto di frenarmi, sarebbe stato come spalancare il malsicuro sportello di una diga: e chissà quante fesserie sarei stato trascinato a dire. Ma oggi che il tempo è passato, il grazie te lo posso mandare, e pgrosso, cumulativo: per oggi e per allora. Per oggi, soprattutto, per la stessa ragione: il tuo coraggio di contrastare con il parere dei più e dei più grossi e proposito di Valentina Cortese.
'La carriera di tutti i «miei» attori (mi illudo che siano «miei» gli attori a i quali voglio più bene) è stata sempre stranamente partecipe della mia sorte: che è quella, per fortuna, d 'essere sempre aspramente, violentemente - ma, in fondo, affettuosamente - contrastata. 
Da Cervi a Valenti, dalla Morelli alla Cegani, e perfino alla mia carissima Luisa Ferida, il loro cammino non è stato, e per alcuni non è ancora, tutto cosparso di allori e di petali di rose: ma è un buon segno.
E, tanto più la prima ostilità è forte, tanto maggiore io credo (e i fatti mi hanno dato finora ragione) è più entusiastica, poi, a quel determinato giorno, l'affermazione.
Questo volevo dirli: che l'ostilità palese con ' la quale è stata accolta oggi la piccola Valentina è, per mebuon segno: e che il tuo gesto di coraggio ti porterà, ancora una volta, ad avere avuto ragione fra i primi.
Questa può sembrare magra vittoria perché costa molto (forse la serenità degli anni migliori) e rende poco (perché, poi, perduta la loro attualità vitale, alle cose resta ben poco calore); ma per uomini come te e me, è più che sufficiente per indurci quando è il caso - a scendere in campo
Ti abbraccio.
Alessandro Blasetti
film SETTIMANALE DI CINEMATOGRAFO TEATRO E RADIO ANNO V - N. 10  7 MARZO 1942 XX
Nella foto Valentina Cortese (1923 - 2019) durante una pausa delle riprese di  La cena delle beffe, 1942 di Alessandro Blasetti

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