UN FILM “ATTUALE”
Documento Z 3 con Isa Miranda
Isa
Miranda nelle vesti di un agente segreto italiano in Jugoslavia
Il primo film sugli “eroi senza gloria”.
Torino,
febbraio
Uno dei modi più facili per iniziare un articolo è “Non è da
oggi che si scrive”; o “non è da oggi che si agita il tale problema” oppure “non
è da oggi che si dice”.
Se me lo consentite, anch’io così comincio il mio articolo.
Non è da oggi che le storie -imperniate su oscuri delitti,
sulla ricerca di colpevoli, su presunti assassini, sulla innocente che su per
finire sul patibolo riescono ad' attrarre, con intensità mai diminuita, l’attenzione
delle folle o degli spettatori.
Lo stesso dicasi per tutte le vicende concernenti lo
spionaggio e il controspionaggio; dopo la guerra del '15, molti libri sono usciti, scritti da agenti dello spionaggio
o del controspionaggio delle nazioni allora, e oggi in lotta tra loro. Questi libri sollevarono un velo su
un'attività che era ignota alle folle; e dimostrarono che, oltre in Mata Hari,
una legione di altri esseri avevano, giorno per giorno, rischiato la fucilazione
pur di rendere edotta la propria nazione di notizie interessanti il
raggiungimento della vittoria. Questi libri hanno suscitato, al loro apparire,
una curiosità senza limiti, essendo imperniati su vicende e su uomini realmente
esistiti, al contrario dei romanzi polizieschi.
Per in prima volta, in Italia, viene realizzato un film che
mostra l’opera oscura, da “eroi senza gloria” che i nostri agenti segreti hanno svolto in Jugoslavia per
smascherare la doppiezza squisitamente serba, doppiezza che si concretava nella
politica bifronte della Jugoslavia che mentre sorrideva all'Asse stilava un
documento segreto con la Russia staliniana.
Il film è imperniato sull’opera svolta dai nostri 'agenti
segreti in Jugoslavia, alla vigilia dello scoppio del Conflitto che spazzo re e
governo di un paese ibrido. Le vicende si svolgono, sotto la regia di Alfredo Guarini, con un ritmo serrato, senza pausa; l’attenzione
dello spettatore viene ravvivata con situazioni impreviste quanto
imprevedibili; e viene accentuata dalla lotta sorda quanto accanita che si
svolge tra la polizia belgradese e i nostri agenti. L’agente più abile è
impersonato da Isa Miranda che, in questo film, riesce a dimostrare la sua poliedricità
di attrice, sapendo, di volta in volta, essere una ragazza comune, una signora
elegante, una modesta contadina, una donna che ama, l’agente segreto senza
pietà verso sé stessa oltre che verso gli altri pur di svolgere in pieno la
missione affidatale.
Le alterne vicende sfociano nella sottrazione al commissario
bolscevico del documento “Z. 3” e nella furia devastatrice della teppaglia belgradese che assalta e
distrugge i negozi e le case degli italiani e dei tedeschi.
In un gruppo di scene di un abile realismo, i rossi serbi,
esasperati da un sadismo collettivo, assaltano il negozio di apparecchi radio e
dischi di un italiano; irrompono sfondando vetrine, distruggono a colpi di
bastone radio, dischi, lampadari, mobili; svuotano la cassa e uccidono a
rivoltellate il proprietario, finché la polizia belgradese, avvertita dal
commissario sovietico non si getta all'inseguimento dell'agente segreto Sandra Morini.
Alfredo Guarini nel produrre questo film per conto degli
“Artisti Associati”, ha voluto riunire un complesso -artistico e tecnico
omogeneo chiamando attori e tecnici di riconosciuto valore. Infatti, accanto a
lsa Miranda, troviamo Claudio Gora che si è affermato recentemente in Amori imperiali e che qui recita la sua
parte con singolare sobrietà. Carlo Tamberlani che tutti ormai conosciamo e che
apprezziamo come ottimo attore di teatro e come ottimo attore di cinema; Luis
Hurtado, attore spagnolo dalla forte personalità, -dalla maschera inconfondibile,
che abbiamo veduto come 'fra Cristoforo” ne I
Promessi Sposi; Tina Lattanzi in una parte breve ma di rilievo; Aroldo
Tieri, il quale si sta affermando come attore giovanissimo di avvenire;
Guglielmo Barnabò che vedremo in una parte sobria, senza comicità, dopo tanti
film comici.
L’operatore del film è Gabor Pogåny, che con questo film, ha
collaudato le sue indiscutibili qualità di operatore intelligente e scrupoloso.
Nei quadri tecnici, inoltre, abbiamo Giorgio Genesi
direttore di produzione, Alessandra Befani ispettore di produzione, Boris Bilinsky per la scenografia del film.
Il film è entrato ormai nella sua fase finale: nella prima
decade di febbraio, con alcune scene da girarsi in un aeroporto, la fatica artistica di Alfredo Guarini
potrà dirsi completata.
Dal complesso delle scene che ho potuto visionare, molte
sono le considerazioni che sorgono spontanee.
Anzitutto sulla interpretazione di Isa Manda. Non desidero
fare delle anticipazioni per lasciare ai lettori intatta la sorpresa di vedere
Isa Miranda in una inconsueta recitazione, semplice, lineare in molte scene, a seconda delle esigenze del film. Ma alla semplicità e
disinvoltura di alcune scene, fa contrasto la tragicità della maschera assunta dall'attrice: maschera che, attraverso
una singolare compostezza, riesce a tradurre lo sgomento interno e l’angoscia.
La regia di Alfredo Guarini ha voluto abilmente associare
semplicità, ritmo serrato e attenta cura nelle inquadrature. Il film, pur essendo
condotto con una chiarezza esemplare, non dimentica che le inquadrature devono
essere «funzionali» e cioè in funzione dello spirito dell'azione, degli
atteggiamenti dei personaggi, delle particolari esigenze richieste dal momento
drammatico o comico. Tutto ciò Guarini, ha tenuto presente; e la sua regia può
dirsi veramente indovinate. A conclusione, possiamo dire che Documento Z. 3, che verrà presentato
dagli «Artisti Associati» nel prossimo marzo, ha tutti i requisiti per essere
oltre che un film interessante, anche e soprattutto un bel film.
Alessandro Ferraù
film SETTIMANALE DI CINEMATOGRAFO
TEATRO E RADIO ANNO V - N. 7 14 FEBBRAIO
1942 XX
Alessandro Ferraù, messinese di nascita, è stato un giornalista cinematografico che si interessò soprattutto degli incassi dei film su testate come Il Giornale dello Spettacolo, Cinema d'oggi e Cinespettacolo.