OGGI
AL CINEFORUM PEPPUCCIO TORNATORE
Ho accennato per il film di Luigi Comencini, Voltati Eugenio, a due registi nostrani che hanno lavorato con i bambini: Vittorio De Sica e Kim Rossi Stuart.
I lungometraggi che hanno realizzato e quest’oggi ci interessano sono I bambini ci guardano e Anche libero va bene.
La distanza temporale tra i due è compresa in un arco di tempo di sessanta anni ma sono pressoché simili nella rappresentazione dell’infanzia. Pricò e Tommi sono bambini che di fronte agli adulti subiscono la realtà per loro creata.
I loro due papà, un ragioniere contabile ed un operatore alla stedycam, il primo mite il secondo irascibile, hanno sposato due donne le quali vanno e vengono per i loro motivi …ormonali? Pur sempre le signore sono legate alle loro creature che assistono a questo andirivieni con i danni che ne conseguono. Pricò spesso piange, Tommi è di solito silenzioso.
La perizia con cui i due piccoli protagonisti sono stati diretti è evidente - De Sica dirige per la prima volta un bambino e Kim Rossi Stuart dirige per la prima volta un film - senza dover ricorrere a specialisti dell’infanzia, specie quando sono soli di fronte alla macchina da presa: Pricò in fuga con la passeggiata sui binari , incontro al treno, schivato all’ultimo momento e Tommi che vaga, senza protezione, sul cornicione e sul tetto del palazzo dove abita o nel traffico cittadino.
La differenza, al termine dell’azione filmica, è che mentre il ragioniere non resiste e dopo aver collocato il figlio in collegio, si getta dall’ottavo piano,l’operatore trova motivo di sopravvivenza nell’attaccamento sfrenato con il suo bambino.
Nei lavori dei tre registi citati la realtà in cui si trovano i piccoli è molto ben evidenziata: nel film di De Sica, Pricò - l’Italia è in guerra e stanno arrivando gli alleati, sebbene tutto ciò non traspare nel film - si aggira per una Roma primaverile e successivamente è portato in una località balneare; negli anni di Comencini – i primi ’80 – si affacciano invece i conflitti sociali, disorganizzazione e disoccupazione e dei bambini non si accorge nessuno; nella realtà di Kim Rossi Stuart - più vicina a noi – i bambini chattano o sono parcheggiati nelle scuole di danza o in quelle di nuoto come di calcetto.
Eugenio scompare nel fotogramma, Pricò in collegio, Tommi nelle braccia di un delirante padre.