Neppure il garbo di Lubitsch è bastato a salvare questo fastidioso intreccio dal purgatorio della noia. Una pura esercitazione, dove l‘eccellente regista ha coniugato tutti i tempi e i modi della sua grammatica cinematografica. L'incontro in treno, la scena del divano colmo di polvere, quella dei due uomini che emergono dal paravento, il passo sincrono e clownesco, e moltissimi altri particolari provano che è difficile fare un cattivo film con un regista di questa classe, ma alla fine ci si può anche riuscire.
CINE-CONVEGNO ANNO II – 25 Luglio 1934 (XII)
Ernst Lubitsch, Design for Living (Partita a quattro), 1933
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