IL LEONE RUGGENTE HA TRENT'ANNI
I
FILISTEI DI CULVER CITY
HANNO I
LORO QUARTI DI NOBILTA'
di Fausto Montesanti
La Metro-Goldwyn-Mayer,
della cui fondazione ricorre Quest'anno il trentesimo
anniversario, può essere
considerata ancor oggi uno dei pilastri
fondamentali dell'industria cinematografica degli Stati Uniti d'America: la
sua storia, inoltre, che si inserisce nella storia del cinema americano in un periodo particolare, può spesso
apparirne anzitutto come una delle più tipiche manifestazioni, mentre la sua produzione
può
in certi momenti assumere
in pratica un ruolo determinante e quasi d'avanguardia nei confronti
della evoluzione della produzione hollywoodiana, tanto da
tradursi - a distanza di anni
- in una funzione simbolicamente indicativa, sia nei suoi aspetti
positivi come - e forse più ancora - in quelli negativi.
Nel vasto e multiforme
panorama offerto dal pittoresco e avventuroso passato del cinema
americano, la sigla della M. G. M. si colloca
infatti, - a partire da un certo
momento - con uno spicco di indiscutibile risonanza:
il marchio
del leone ruggente (creazione di Howard
Dietz,
oggi vice-presidente della "Loew’s Inc."
e incaricato
della
organizzazione della pubblicità), si è ad esempio
identificato, per lunghi
anni, nel prestigio artistico
dei film di Vidor - da La grande parata ad Hallelujah! - e di Siostrom
- da La
lettera rossa a Il vento – e soprattutto in quello - più caro al grosso pubblico - di certi
nomi, fra i più rappresentativi dello "Star
System": dalla Garbo e Clark
Gable,
dalla Crawford a
Spencer Tracy, da Jean Harlow a William Powell, da Laurel & Hardy
ai Marx Brothers, da Lana Turner a Robert Taylor, da Ava Gardner a Gene Kelly, per
citare solo i primi che il ricordo suggerisce.
Per tale complesso
di motivi,
prendendo
lo spunto dalla storica ricorrenza, e seguendo l'esempio di alcune fra
le
più autorevoli pubblicazioni estere (dall'americano Films in Review all'inglese Sight and Sound, che in tale occasione hanno dedicato all'argomento
numerose pagine), abbiamo creduto interessante e per certi
aspetti curioso raccogliere una serie di immagini attraverso le quali
sia agevole, anche ai più giovani
fra i tettori, ricostruire in maniera il più possibile esauriente l'evoluzione tecnico-artistica
da una parte,
e industriale dall'altra, di una casa
le
cui vicende costituiscono - specie a cavallo fra il muto e il sonoro - uno fra i più significativi capitoli della storia
del
film negli Stati Uniti d'America e che comunque fornisce sempre - anche
con quei
film giudicati minori in senso assoluto - un apporto considerevole a una storia del cinema
concepita sul piano del costume. (CONTINUA)
CINEMA
QUINDICINALE DI DIVULGAZIONE CINEMATOGRAFICA ANNO VII - 1954 10 NOVEMBRE