Raymond Durgnat suggerisce invece che la prima
«detective story›› sarebbe « Edipo Re ››: « detective story » paradossale, in
quanto assassino, vittima e giustiziere non sarebbero che la stessa persona. Lo
stesso Durgnat osserva poi che un intreccio analogo a quello della storia di
Clitemnestra sta alla base di film «neri» come Double Indemnity di Billy Wilder, Ossessione di Luchino Visconti (tratto da «Il postino suona sempre
due volte ›› di James Cain, autore anche della storia originale del film di
Billy Wilder) e Cronaca di un amore
di Michelangelo Antonioni.
Ma in realtà «il « detective thriller ›› non potrebbe
essere nemmeno pensabile senza l'intensificazione del mondo basso-mimetico [il
che secondo Northrop Frye designerebbe il passaggio dall'impetuoso « romance ››
al più prosaico « novel ››, nella vicenda delle forme letterarie] operata dal
realismo borghese, così da trasformare, in un progetto di generale valorizzazione
di ogni scampolo di realtà, i più banali e trascurati incidenti della vita
quotidiana in fatti decisivi, nonché spesso enigmatici. Inoltre la «detective
story ›› è inseparabile dalla surdeterminazione operata sul corpo del realismo
borghese da istanze ideologiche tipicamente puritane e calviniste come
l'insistenza sul conflitto tra essere e apparire [che succede a quello di marca
cattolica tra essere e avere), la concezione allegorica del mondo sensibile non
come realtà definitiva ma come sistema di segni da interpretare (fenomeno
osservato da Ejzenštein, proprio in sede di analisi della narrativa poliziesca, e che l'ha
portato a paragonare il lavoro del « detective ›› a quello di un mistico alle
prese con tavole cabalistiche, psefie, isopsefie, ecc.), il pessimismo
implicito in un'irriducibile convinzione della Potenza del Male e delle Tenebre
controbilanciato dall'ottimismo insito nella fiducia che il cacciatore di
uomini, un'emanazione delle istituzioni, individui il colpevole [moderna riattualizzazione dell'archetipo del «pharmakos » o capro espiatorio e
l'espella dal corpo sociale. (continua)
Franco Ferrini, I GENERI CLASSICI DEL CINEMA
AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾
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RispondiEliminaE' vero! cineblog01 aiuta i mangiatori di film.
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