mercoledì 30 maggio 2018

Film di Gangster - Rico Bandello

Se i magnati di Wall Street, l'esercito della salvezza, le leghe per la decenza pubblica, il movimento proibizionista e ogni predicatore della superiorità e supremazia W.A.S.P. (« White Anglosaxon Protestant ››) volevano l'incremento della produzione e il « regime secco», «bootleggers»,«gangsters››, mestatori, mallevadori, lavoratori le sfaccendati, « ginzos ››, « dagoes », ebrei «hunkies ›› e irlandesi volevano profluvi di spreco di energie e fiotti di dispendio improduttivo. È nel quadro di questo passaggio turbolento dall'economia rurale a quella industriale, della supremazia della città sulla campagna e dell'ipocrisia della classe dominante (vedi per esempio la scena di Some Like It Hot di Billy Wilder in cui la polizia fa irruzione in uno « speak-easy ›› affollato di uomini d’affari, giudici, matrone, gente del bel mondo, ognuno con la cosiddetta « plash », la caratteristica bottiglia piatta da indossare sotto il panciotto o da infilzare nelle giarrettiere o tra i legacci del busto) che si situa la nascita del film di «gangsters ››. In Little Caesar Rico Bandello e iI suo amico Joe Massara (Douglas Fairbanks jr.), prima della loro ascesa nel mondo del crimine, non sono che «tramps » inurbati, cacciati da qualche piaga del Middle West ,spazzata dalle spire della Grande Depressione sotto il coperchio del vasto calderone ribollente della metropoli, dove, come aveva promesso lo sciagurato Presidente Hoover, la prosperità era dietro l’angolo. ln Public Enemy il « gangster ›› irlandese (con conseguente passaggio, rispetto al film precedente, dalla cupa e volpina volontà di potenza del « gangster ›› italiano a quella più chiassosa e vitalistica dell’irlandese) stende con una raffica di mitra anche un cavallo rinchiuso nel suo « box ››, epitome della caduta, sulla biada insanguinata, del mito di una America agreste e campagnola [anche nel Padrino tra le vittime della versione più smaccata del « business system ›› e dell'« american way of life » va annoverato uno stallone, ma qui la morte del purosangue non si associa a un macabro sberleffo nei confronti dell'America delle praterie e della Frontiera quanto all'aristocrazia del denaro e allo « sport dei ricchi ››). ln Hide Out [1934, Il rifugio) di W.S. « Woody» van Dike, dopo un colpo riuscito solo a metà, perché la polizia lo ha individuato, il « gangster» protagonista, Robert Montgomery, si rifugia in campagna; ospite di brava gente conosce il sapore del latte fresco, si commuove al canto degli uccellini, cede al fascino delle piccole gioie della vita georgica e bucolica. ln Asphalt Jungle (1950, Giungla d'asfalto) di John Huston (da un romanzo di William Riley Burnett, autore anche della storia originale di Little Caesar), Dix (Sterling Hayden) conclude la propria fuga disperata in mezzo ai cavalli ai pascolo nella Hickory Wood Farm, nel Kentucky, dove aveva vissuto l'innocenza pastorale dell’infanzia. (continua)
Franco Ferrini, I GENERI CLASSICI DEL CINEMA AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾


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