Franco Ferrini, I
GENERI CLASSICI DEL CINEMA AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
domenica 6 maggio 2018
Film di Gangster - Whisky or Beer
Di
fatto, in America, dove la violenza era radicata in ogni settore, il «gangsterismo» prosperò man mano che il paese cresceva e si affermava il regime municipale.
Oltre alle tradizionali bande di «gangsters ›› americani come i famigerati «
Five Pointers » di Manhattan, incominciavano a farsi sotto uomini formati nella
mentalità protettiva della Mafia, irlandesi ed ebrei che avevano dovuto
affrontare durante la loro storia ogni genere di persecuzione, tutta gente non
abituata a chinare la testa davanti al monito arrogante della legge e allo
strapotere dell’invasore, dell'occupante e dello smembratore della propria
terra. Ma che venendo in America avevano fatto la scoperta che qui era
praticamente impossibile rubare ai ricchi, protetti da un numero inverosimile
di guardie private. Alle prime forme di crimine organizzato, non potendo
spogliare i ricchi e i prepotenti, non rimaneva che proteggere e organizzare il
divertimento della povera gente, dei più sfortunati, dei diseredati, anche
perché ai poveri si può portar vi poco con il terrore (la tanto strombazzata
«Mano Nera » che ricorre in film come Pay
or Die di Richand Wilson non era che una forma di estorsione ai danni dei
poveri immigrati italiani, cui venivano spedite lettere minatorie ventilando
terribili rappresaglia contro chi si fosse rifiutato di pagare, e queste
lettere non provenivano da un gruppo solidamente organizzato ma esprimevano
soltanto l’iniziativa di persone isolate: di qui il suo insuccesso). E così
fiorirono mercati di donne, bische, lotterie clandestine. Ma fu soltanto
durante il Proibizionismo, durante il cosiddetto «regime secco » voluto dal
produttivismo ad oltranza del capitalismo puritano, che il « gangsterismo ››
riportò un successo di portata nazionale, dal momento che il male fiorisce più
rigoglioso durante le repressioni [cinicamente Alfonso Capone definì la
Proibizione « una lunga e serena luna di miele per la malavita ››]. «Il Proibizionismo››
infatti, come dice Richard Condon, « fuse i sistemi dilettanteschi dei primi
tempi della repubblica con una brama di violenza e di rapidi guadagni più
moderna e altamente organizzata, fuse la necessità di massacrare migliaia di
pellirosse e milioni di bisonti, fuse i linciaggi, i tumulti, i disordini, le
guerre, il pugilato, la musica più chiassosa, la stampa più stridula con
l’intera meravigliosa promessa del domani ». Il che si riassume nella scena
finale di Scarface, in cui, mentre si
scatena la disperata resistenza di Tony [Paul Muni) e Cesca [Ann Dvorak), all'esterno
della casa in cui si sono asserragliati, un'insegna al neon di un'agenzia Cook
stampiglia sullo sfondo della notte la promessa: « The World ls Yours ›› [il
mondo è vostro). Inoltre il movimento proibizionista va inteso come momento di
crisi acuta nella tradizionale lotta tra l'America urbana e l'America rurale.
Il rum, per esempio, era la valuta del commercio degli schiavi, durante la
seconda metà del diciottesimo secolo, periodo in cui gli americani si diedero
al bere più che in ogni altra epoca della loro storia, e il rum divenne uno dei
fattori più importanti dell'economia coloniale. Numerosi sono i film che
illustrano il rapporto di necessità che intercorre tra economia rurale e
distillazione di liquori: Un uomo senza
scampo di John Frankenheimer, Un
tranquillo week-end di paura di John Boorman e soprattutto I contrabbandieri degli anni ruggenti di
Richard Quine. Se la Proibizione fu un durissimo colpo per l'America rurale, lo
fu anche per i lavoratori immigrati dall'Europa per i quali era molto difficile rinunciare al
whisky, al vino e alla birra. E poi la povera gente non aveva nulla da spartire
con il progetto di incremento della produzione e di un più razionale impiego
delle risorse lavorative che aveva spinto il capitalismo puritano a mettere in
vigore il 18° emendamento della Costituzione Federale, il cosiddetto Volstead
Act, dal nome del rappresentante repubblicano che l`aveva introdotto alla
Camera. Il diciottesimo emendamento entrò in vigore il 17 gennaio 1920, alle
ore 12,01. La legge Volstead non era ancora entrata in vigore che la gente, invece di chiamarla il
diciottesimo emendamento, la chiamava il «trentunesimo» (in inglese
«thirty-first», che suona pressappoco come « thirsty ››, e cioè « assetato ».
Né la reazione popolare si arrestava all'irrisione paronomastica: di lì a poco
ci furono imponenti manifestazioni di massa che inalberavano cartelli con la
scritta: « We want beer ›› (vogliamo la birra). lnoltre le apparizioni dei più
famosi « bootleggers » in pubblico, Al Capone, Dion O'Banion, Hymie Weiss,
Louis Alterie, i ratelli Genna, ecc., venivano salutata da ali di folla, in segno
di ringraziamento per il fatto di venire loro incontro assicurando l'offerta di
beni e servizi che il regime puritano si rifiutava di soddisfare. (continua)
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