OGGI
Film come A Suon di Lupara e Gente d’Onore, ambedue del 1967,
venivano proiettati come supporto alla prima pellicola in programma nei cinema
di penultima visione. Erano sale non per forza rionali, spesso avevano sede
anche nel centro urbano come l’Orfeo
in via Nino Bixio o l’ Astra in via
Pasquale Calapso; sale rionali lo erano l’Orientale
a Camaro, l’Astoria al villaggio
Santo , il Cariddi al Faro. Tutte, tranne l'Orfeo,ora Capitol, sono HD: hard non high,discount non definition. Ciò non toglie che ad
ascoltare le voci dei doppiatori, i suoni riprodotti artificialmente in studio,
le musiche di Benedetto Ghiglia o Lallo Gori, si è riportati indietro nel
tempo, in quelle sale appestate dal fumo di sigaretta, ammorbate dagli sputi
per terra. Il fascio di luce che proveniva dalla cabina di proiezione andando a
sbattere sullo schermo faceva estraniare il più schifiltoso tra i presenti nel
locale. In quei tempi adolescenziali non si era esigenti in fatto di trama
quanto dalle azioni e il film veniva giudicato bello o brutto in base alla sua
scorrevolezza. Oggi … Il film di Luigi Petrini parte bene e si ingarbuglia
nelle idiozie. Quello di Folco Lulli vorrebbe essere, ma non è, un Bud
Boetticher d’annata.
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