domenica 24 maggio 2015

Stazione De Sica

La lettura del  film di De Sica, Stazione Termini, richiede allo spettatore una certa consapevolezza. Stazione Termini, probabilmente, non è una svolta rivoluzionaria, un ritorno alla norma, una conversione agli attori professionisti da parte del regista di Frosinone: è una vacanza, e, se si vuole, un ripensamento, forse una sosta, sull`intrapresa via di Damasco. Secondo Berenson, è stata una incongruenza,da parte del Caravaggio, l’aver concessa una maggiore importanza figurativa, nel dipinto famoso, al cavallo che all’impetuoso cavaliere, ancora Saulo per brevi istanti, caduto per terra; opinione discutibile, come ognuno sa. Ma ora non vorremmo cadere, per parte nostra, in un'incongruenza più evidente concedendo alla nuova scelta di De Sica (scelta di ambiente, di personaggi, di dialogo, di contenuti << non sociali >>) un’importanza maggiore di quella che essa abbia in effetti.
1953
Pietro Bianchi, Maestri del cinema 

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