OGGI
al Circolo di Cultura Cinematografica “ Yasujiro Ozu “
Il film più
significativo che io abbia mai fatto, forse il più importante. Paul Newman
WUSA (Un uomo oggi, 1970) è un concentrato di
americanismo o se volete della peggior America. Può stare alla pari con Nashville di Robert Altman di qualche
anno più avanti. Può stare alla pari con le opere di Sidney Pollack, Alan J.
Papula, Hal Ashby o Arthur Penn osannate più in Europa che nella loro patria di
origine. Stuar Rosemberg in quanto regista è di minore statura rispetto a
quelli citati prima. Sa usare campi, controcampi e primi piani ma questo è più
un affare del montatore che del regista.
Rehinhardt è un mezzo fallito capitato a New Orleans per
sopravvivere. Quando non è preso dall’alcol, che tracanna sempre dal thermos,
lavora per una radio o si ritira nell’affetto di una donna fragile che non ci
pensa due volte a mollarla quando gli eventi lo sovrastano, abbandonando il
campo per cercare nuovi angoli e nuovi derelitti su cui scaricare le sue
nevrosi. Dello stesso Newman come di Joanne Woodward o Tony Perkins è inutile
sproloquiare: col trascorrere degli anni diventano sempre più preziosi, sebbene
assenti.
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