Ho fatto un
film in America che si chiamava Windows.
Questo film mi è rimasto particolarmente impresso soprattutto per due immagini
straordinarie. C'era una donna alla finestra e aveva un momento di grande
dolore. Il suo sguardo era rivolto alla città che aveva di fronte. Lentamente,
dal primo piano della donna, con una dissolvenza che durava trenta secondi,
entrava l'immagine della città: gli occhi della donna diventavano come delle
finestre e le finestre entravano dentro di lei: la sua luce diventava la luce
delle finestre di una grande città come New York. Erano due dissolvenze
straordinarie. Questo è un caso di immagini sovrapposte. Tuttavia non possiamo
vedere un film con delle immagini sovrapposte, perché l'organo della vista non
capirebbe nulla. Pensate di dover sempre vedere delle immagini doppie. E come
essere ubriachi.
Centro Studi Cinematografici Anno XX n. 1-2 gennaio/aprile 1990
Nessun commento:
Posta un commento