lunedì 9 settembre 2013

Il paese, i paesani e Corrado Alvaro



Il mio paese è cinema a sua stessa insaputa. Ora che li ho visti, i miei compaesani, davanti alla macchina da presa, mi sono accorto che sempre, quando si muovono, quando si fermano, quando si raccolgono in gruppi o dai gruppi si separano, fanno 'inquadratura', anche se non sanno cosa essa sia. Tutto questo non è artificio loro né visione artificiosa in me che lo noto, ma deriva dalla naturale armonia di movimento e di atteggiamento di questa gente che ha alle spalle i greci antichi e gli arabi, cioè dei popoli armoniosi e ben proporzionati in ogni esteriore manifestazione di vita secondo una consimile proporzione morale che li regge ». Corrado Alvaro
"Sparlavano di me per mettermi in cattiva luce presso i miei compaesani"Dicevano che invece di scrivere libri avrei fatto meglio ad arruffianarmi con qualche ministro per riparare le strade di San Luca o sollecitare le pensioni sociali della povera gente. Mi hanno sobillato il paese intero, non ci posso mettere piede. Quando sento nostalgia, vado da mio fratello prete a Casignana, (*) un villaggio dirimpetto al mio. Da lì sto delle ore a contemplare San Luca. Laggiù, nel cimitero a ridosso della valle, riposano mio padre e mia madre". Corrado Alvaro
Corrado Alvaro, Quasi una vita, Bompiani ed.

(*) P. S. Massimo Alvaro fratello dello scrittore Corrado fu  compagno di studi al seminario di Gerace dello zio Ernesto Gliozzi jr. Subito dopo l’ordinazione aiutò lo zio Ernesto Gliozzi sen nella conduzione della parrocchia di Casignana ed alla morte dello zio, nel 1948, fu nominato parroco della stessa.

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