Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
mercoledì 9 novembre 2016
Lardani DOC
lunedì 7 novembre 2016
Devdas
Il primo cinema di quel genere che sarà definito bollywood dalle nostre parti è poco frequentato, praticamente
sconosciuto. Uno dei primi successi è stato Devdas
del 1936 realizzato da Pramathesh Chandra Barua.
Il compagno Sadoul definì le vicende del film, ma è una compressione del tutto
occidentale, “ amletiche “. A ben guardarlo la narrazione e la vita di Devdas
sembrano attingere a Dostojevskij. Ma c’è anche del cinema puro come
nell’ultimo quarto d’ora quando a protagonista si fa assurgere il treno che
porta Devdas di qua e di là, alla morte! Bimal Roy il vero fondatore del
bollywood nel 1936 dette le luci. Nel 1955 ne realizzò
una nuova versione dilatando i tempi ed una cinematografia ad ampio respiro col
danno della fruizione, causa lunghi dialoghi, per chi la deve visionare senza
l’ausilio dei sottotitoli che ancora non sono disponibili in nessun idioma, e
qui bisogna ricorrere all’edizione del 1936 se si vuole carpire almeno quanto
accade in quella del 1955.
1903 - 1951 1909 - 1966
domenica 6 novembre 2016
Risanamento e disciplina, pane e lavoro
IL CINEMA ITALIANO OGGI E DOMANI
Il grande e complesso meccanismo della cinematografia nazionale
è in moto. Infiniti sono i suoi ingranaggi, e così strettamente connessi l`uno all'altro
che sarebbe vano pensare di modificare il movimento di qualcuno di essi senza
agire su tutti contemporaneamente.
E questa azione di
insieme, intesa a riordinare e riequilibrare tutti i settori della nostra
produzione cinematografica, e proprio quella che è stata svolta in un anno c
mezzo di attività dalla Direzione Generale per la Cinematografia del Ministero
per la Stampa e la Propaganda. Un anno e mezzo di cui buona parte s'è dovuta spendere a sgombrare il campo dai residui
inutili, dai fattori dannosi ed infecondi, provvedendo in pari tempo ad
iniziare quell'opera, lenta, metodica e faticosa, di ricostruzione e di
riorganizzazione che ha condotto ai risultati attuali. Più di 30 film
realizzati e presentati nelle saie italiane, quasi tutti con ottimo successo artistico e finanziario; 6 film
già pronti per la programmazione nella stagione prossima: 3 film al montaggio,
al missaggio od alla sincronizzazione; 6 film in lavorazione; 12 film in
preparazione, già molto avanzati verso la fase realizzativa; 12 film in
progetto: 6 film allo studio; 6 versioni straniere realizzate; 6 versioni straniere
in preparazione. Un complesso di settantacinque film, considerando a parte
le dodici versioni straniere. Ecco,
nella nuda espressione delle cifre, il bilancio di questa attività.
Ma questi dati, per assumere pieno ed intero il loro valore,debbono
essere confortati da altri elementi non meno importanti e significativi: il
numero dei film, preso in sè, avulso dalla loro entità, non dice abbastanza.
Occorre aggiungere che tra i film realizzati uno supera i 5.000.000 di costo e
moltissimi raggiungono i 2.000.000. Tra i film che sono attualmente in
preparazione, tre sono preventivati per 5.000.000: sono, questi, tra i maggiori, se non addirittura, i maggiori film
che si realizzeranno in Europa durante la stagione in corso, non solo per la
loro entità finanziaria ma anche e sopratutto per la loro entità artistica, per
il concorso di elementi eccezionali che vi parteciperanno, per l’altissimo loro
valore etico ed estetico. SCIPIONE L'AFR1CANO per la regia di Carmine Gallone; LE
BANDE NERE, per la regia di Luigi Trenker; IL FU MATTIA PASCAL per 1a regia di
Pierre Chenal.
Tuttavia questo tre opere, se rappresentano indubbiamente il
punto culminante dello sforzo organizzativo durante la stagione in corso, non
costituiscono che una parte della nostra produzione; attorno ad esse, a fianco
ad esse, è tutta una serie di altri film, ognuno dei quali si presenta fin
dall’inizio con valori artistici ed industriali di notevole importanza e tali
da assicurare al film italiano nell'inverno prossimo una preminenza certa sul
mercato interno ed una larga attenzione da parte dei mercati esteri.
Carattere ed importanza internazionale hanno anche alcune
tra le opere già pronte: BALLERINE, ad esempio, che è stato diretto da Gustavo
Machaty; UNA DONNA TRA DUE MONDI, la cui versione tedesca ha già ottenuto
notevoli successi in Austria ed in Germania; NOZZE VAGABONDE, il primo film di
cui sia stata realizzata un'edizione interamente stereoscopica, fatto nuovo
nella cinematografia mondiale. E sulla stessa linea si trovano opere come
SQUADRONE BIANCO, che Augusto Genina ha realizzato a Sinauen, in Libia, e
CAVALLERIA di Goffredo Alessandrini, film che costituiscono non solo una
esaltazione delle alte qualità guerriere della nostra splendida razza, ma anche
delle opere di un interesse drammatico e spettacolare non limitato al pubblico italiano.
Accanto a queste, numerose opere, come IL CORSARO NERO, il
cui soggetto è tratto dall'avventuroso romanzo di Salgari, LA DAMIGELLA DI BARD,
DOVE ROMOLO EDIFICO’, soggetto originale di Luigi Pirandello, LA MALIBRAN, ed altre ed altre ancora che
sarebbe troppo lungo enumerare, completano una produzione importantissima dal
punto di vista industriale, interessante e non solo copiosa ma diversissima nei
suoi elementi. Anche questo è carattere da non trascurarsi della nostra cinematografia
attuale: la gamma dei generi, la diversità delle opere, che consente alla
nostra produzione una grandissima varietà di aspetti tale da renderla atta ai
differenti gusti del pubblico e da farle trovare sempre i suoi spettatori. Dai grandi
film storici, ai film di esaltazione delle più grandi figure della tradizione
italiana, ai film drammatici, ai film avventurosi, ai film comici (alcuni dei
quali avranno interpreti carissimi al nostro pubblico, come Musco, la Merlini e
Falconi), la produzione italiana si presenta con un panorama equilibratissimo nei
suo complesso.
Ecco il risultato finale degli sforzi compiuti dal Regime in
favore della nostra cinematografia sforzi che hanno portato su tutti i campi
della complessissima industria, con una azione paziente di modificazione e di
risanamento.
Risanamento industriale: eliminazione degli elementi dubbii
e inquadramento di tutti gli elementi sani, accentramento della loro attività,
potenziamento delle loro capacità in tutti i sensi e in tutti i campi. Sono
parole, queste, che lasciano intravedere quello che si è fatto. Si trattava, in
definitiva, di trasformare fin dalla basi tutta una mentalità: si trattava di
portare la nostra industria da una fase di volonteroso artigianato, come ha
scritto Luigi Freddi, ad una fase veramente industriale, organica e capace di
svolgere il suo lavoro secondo determinate linee convergenti ad un solo scopo,
l’elevazione della nostra cinematografia. Sostituire questa mèta comune alle
meschine mète individuali dei guadagni commerciali immediati, far intendere ai
nostri produttori il vantaggio, anche materiale, di un più alto modo di
concepire la loro attività, ecco quello che si doveva fare e che si è fatto.
Creare alla cinematografia una solida struttura legislativa,
tale da renderle possibile la riconquista del mercato interno che le era
completamente sfuggito e l'introduzione sui mercati esteri era opera che
doveva, con saggia tempestività, affiancare l'altra. E i numerosi provvedimenti
in favore della nostra industria presi successivamente in questi ultimi
diciotto mesi, testimoniano del modo con cui l’opera è stata compiuta.
Epurato il campo del commercio cinematografico, disciplinato
il mercato, ampliate le possibilità di sfruttamento dei nostri film, la parte
quantitativa era oramai assicurata. E per la parte qualitativa, si è svolto un
lavoro non meno vasto ed importante che sarebbe troppo lungo seguire in tutto
il suo sviluppo.
Basterà dire che l’azione del Ministero nel settore
artistico si è svolta non solo nei senso di un ausilio continuo e prezioso dato
ad ognuno degli elementi capaci della nostra cinematografia ma anche nel senso
di una immissione di elementi nuovi, di già provato valere artistico, in 'culti
i rami della lavorazione, da quello dei registi a quello musicale, da quello
scenografico a quello interpretativo.
50.000 famiglie trovano pane e lavoro nella nostra cinematografia;
quasi 30.000 persone sono impiegate solo nei settori più strettamente
industriali; quasi 20.000 concorrono ai settori artistici. Lo Stato coopera
alla nuova cinematografia nazionale con una cifra di 5o milioni, la Banca del
Lavoro con una cifra di 40 milioni. 2.ooo.ooo di premi sono distribuiti
annualmente, oltre alle 90.000 lire di premio in buoni di doppiaggio che
competono ad ogni film di produzione nazionale. Oltre 100 milioni sono impiegati
nella produzione cinematografica della stagione in corso.
E tutto questo è sorto quasi dal nulla, per il miracolo di
una Volontà che non conosce soste e che, in tutti i campi e per tutte le più
diverse attività della Nazione, non tende che ad una meta: il potenziamento
dell'Italia. La. volontà del Duce che ha trovato un agile strumento nella
vigile e sensibile azione del Ministero per la Stampa e la Propaganda.
JACOPO COMIN
CINEMA Anno I –
Volume I – 10 Luglio 1936 - XIV
giovedì 3 novembre 2016
Maestro in motorik
Capita, a volte, di scoprire delle pregevoli reinterpretazioni di brani del Maestro che, accostati all'originale, rivelano zone che dopo frequenti ascolti erano sfuggiti. E' il caso di questo Matto, caldo, soldi, morto...girotondo incluso nelle immagini del film di Mauro Severino del 1968 che solcava i temi della contestazione di quegli anni.
Il ritmo è un motorik su cui mulinano saliscendi
orchestrali, scampanellii orgiastici e un basso tachicardico che pure è l’unico
appiglio che impedisce al brano di schizzare in aria, preso com’è da questo
vortice a spirale dalle circonferenze variabili e, man mano che passano i
minuti, sempre più fuori asse. … l’effetto è sul serio un capogiro dapprima
divertito e poi irreale, non si sa bene quanto opprimente o dionisiaco
Valerio Mattioli, Superonda Storia segreta della musica italiana ,Baldini & Castoldi 2016
mercoledì 2 novembre 2016
giovedì 27 ottobre 2016
Il miracolo di Louise Brooks
Lulù e Diario di una donna perduta non ci rivelano piuttosto il miracolo di Louise Brooks, i cui doni di profonda intuizione solamente a uno spettatore ingenuo possono sembrare passivi ma che ha in realtà saputo stimolare fino alle sue estreme possibilità il talento di un regista d’altronde ineguale?
La rimarchevole evoluzione di Pabst si ridurrà dunque al suo incontro con un’attrice che bastava lasciar muovere sullo schermo senza che fosse necessario dirigerla, essendo la sua sola presenza tale da realizzare l’essenza dell’opera d’arte. Louise Brooks esiste con una sconvolgente intensità, s’impone in questi due film con una enigmatica impassibilità. (E’ una grande artista o soltanto una creatura abbagliante la cui bellezza trascina lo spettatore ad attribuirle una complessità a cui essa rimane estranea?)
mercoledì 26 ottobre 2016
Cinema in cantiere e il il fotografo
Tutte le foto, tranne l'ultima, in custodia su http://www.internetculturale.it/, sono di Angelo Frontoni (1928 - 2002), riconosciuto meglio come il fotografo delle dive.
Iscriviti a:
Post (Atom)