domenica 4 giugno 2017

GINA -Teresa Raquin - MANES

Gina Manès
1893 - 1989



Si è rivelata, imposta al pubblico internazionale incarnando la zooliana Teresa Raquin nel film omonimo di Jacques Feyder, dopo aver tentato inutilmente di imporsi attraverso altre films che precedettero questa e nelle quali la sua intelligenza di interprete, l’eccellenza della sua recitazione non si può dire non emergessero.
Ma il pubblico, il grande pubblico internazionale, per accorgersi, per rilevare che Gina Manés era attrice che non doveva essere confusa con tante altre sue mediocri colleghe aveva bisogno di vederla in una produzione che si staccasse dalle normali, che si imponesse su le altre e per concezione e per espressione cinematografica, ed ha atteso Teresa Raquin.
Ma per i critici, per i giornalisti cinematografici e per la ristretta cerchia di un pubblico intelligente e osservatore, Gina Manés con Teresa Raquin non è stata una rivelazione, ma bensì l‘attrice le di cui qualità erano già note e che in questo film non faceva che affermarle definitivamente.
Gina Manés. Un‘attrice di polso, una interprete coscienziosa, di fine intuito, di temperamento eccezionale.
Chi, come noi, l’ha seguita passo passo nella sua carriera, può dire che il suo valore è grande e reale, e che ben prima di oggi avrebbe meritato di essere riconosciuta una grande attrice dal pubblico che oggi l’ammira, l’applaude.
Ma forse non é da rimproverarsi tanto, questo pubblico che fino a ieri ha misconosciuto il talento di Gina Manés. Perché, a parte il fatto ch’ella non fu mai prescelta come interprete di produzioni che potessero attirare una soverchia attenzione, ella fu utilizzala in tutti i ruoli tranne che in quello che avrebbe corrisposto al suo temperamento e al suo tipo: di “vamp” e più che questo ancora, di “tragica”.
Gina Manés si dice essere nata in Parigi nell‘aprile 1897. Nel 1915 fece la sua comparsa al “Music-hall” come “girl” nelle Riviste, e qualche anno più tardi passò al Cinematografo. ll compianto Louis Fuillade la fece debuttare sotto la sua direzione in L'homme sans visage,mettendola a fianco di René Cresté, il popolarissimo “Judex” morto ciuque o sei anni fa, e da allora si puo dire che per lo schermo ha continuato a lavorare ininterrottamente. La vedemmo in Tue la mort, nel ruolo di “La Chiffa » a fianco di René Navarre - Secrét d‘Altarocca - Le sept de Tréfle - La Dame de Montsoreau, nel ruolo di M.ne de S. Luc - L‘Auberge Rouge, di Jean Epstein, nel ruolo della figlia dell’albergatore – Coeur fidéle, un altro film di quell’intelligente “metteur en scéne” che é l‘Epstein - Le soleil de Minuit, con Armand Tallier e Georges Charlia – La nuit rouge, di de Marsan e Gleize - La main qui tue, di de Marsau - Cavalier de Minuit - Les fevuilles tombent - Naples au baisér de feu - Sabbie, di Kirsanof nel ruolo di una mamma -Teresa Raquin, del quale fu interprete magnifica - Il cerchio della morte, con la Jugo - Train Sans jeux, di Cavalcanti – S.O.S, di Carmine Gallone - lvresse girato in lsvezia con Lars Hanson - Nuits de Princes, di L‘Herbier - Quartiere Latino, di Genina, Le Requin, un grande film sonoro e parlante dovuto a Henry Chomette.
Abbiamo detto che il temperamento di questa attrice e il suo tipo, la vogliono “vamp” o meglio ancora attrice “tragica”. In Teresa Raquin, Gina Manés fu un pò l‘una e un po’ l’altra, ed infatti ha dovuto a questa sua interpretazione la sua rivelazione.
Dopo Teresa Raquin i produttori che la utilizzarono la vollero esclusivamente “vamp” (Cerchio della morte - Quartiere Latino, ecc), la solita, la classica “vamp”. Ma se questo ruolo ha nella Manés una interprete ideale, non può essere quello che le offra la possibilità di utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione. “Donna fatale” sta bene, ma non la “donna fatale” del solito “cliché”, voluto, creato per essere posta di fronte all'ancor più solita “ingenua”; perché questo é un ruolo convenzionale e che convince fino a un certo punto. Ma “vamp”dovrebbe essere la Manés invece, se la “vamp” ci si decidesse a renderla un personaggio più umano e che si avvicinasse alla “drammatica” alla “tragica” Teresa Raquin.
Gina Manés, profilo duro, occhi chiari dallo sguardo tagliente, bocca sttile dal sorriso che turba, mani sensuali, corpo felino, non può essere la solita “vamp” che gli schermi americani ci hanno mostrata confezionata su false misure, ma qualche cosa di più umano, di più sentito.
In Teresa Raquin ci ha mostrato quale deve essere il suo ruolo; ce Io riconfermerà nel film drammatico Le Requin.
Speriamo che in seguito, di conseguenza, di una intelligenza viva, di un ingenuo reale come quello della Manés, i produttori sappiano far giusto uso.
Perché dalla Manés ci aspettiamo interpretazioni di grande rilievo che non potrà darci se non sarà posta in grado di trovarsi nel suo ruolo.
FRAN.

CineSorriso Illustrato, Anno VI N. 15, 13 aprile 1930 (VIII)







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