giovedì 6 aprile 2017

The Arrangment


Il Compromesso (The Arrangment, 1969) è un film-cerniera: rappresenta il momento della frattura dell'io, la rivelazione di una vocazione autobiografica che si rovesciava in ossessione. Perciò un film frantumato, stralunato, di un godimento immenso, per il numero sterminato di codici che attraversa, di scandali stilistici che commette, di slittamenti (dal teatro naturalista al poema underground) che compie. L’uomo e il regista esplodevano in un film schizofrenico sulla schizofrenia, pauroso di qualunque unità, dunque di ogni stile unitario, fino a diventare la prova fertile che distruzione e contaminazione sono a loro volta uno stile.
Con questo film anticlassico, in cui sembrava liberarsi per sempre, con un'autoanalisi brutale, del mito della propria biografia, Kazan entrava nel silenzio.


Enzo Ungari, Schermo delle mie brame, Vallecchi 1978


In questo film di Elia Kazan, la voce di Vittorio Cramer, qui esilarante, veniva utilizzata come molto spesso era accaduto, off, da un apparecchio radiofonico, o da uno schermo televisivo.

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