domenica 22 maggio 2016

Piccoli maestri contaminanti

OGGI

Nell’industria cinematografica la contaminazione è una consuetudine o per meglio dire una soluzione. Che ne dite della contaminazione più estrema: la cineteca italiana per stornare il pubblico anziano dalla televisione e quello più giovanile dal web fa salire in cattedra accanto ad un critico d’assalto o un pantofolaio alla Canova gli italici registi del B Movie se non dell’ultra b movie. Uno di questi fu Antonio Margheriti alias Anthony Dawson alias Antony M. Dawson. Altresì ad omaggiarlo ci pensano Tarantino ed i suoi “ bastardi senza gloria”. Per la verità dapprima, ed in vita, aveva provveduto il Maestro dei Piccoli Maestri quando, nel 1972, gli affidò la seconda unità e gli effetti speciali di Giù la Testa.
Nelle contaminazioni cinematografiche Antonio Margheriti era un gentlman garbato, prova ne è Ursus il terrore dei kirghisi del 1964. Per farla breve, capita spesso che un genere, o se preferite un filone, quando va ad esaurirsi lo si innesta con altro più fresco. In questo caso il mitologico, il peplum,  Margheriti lo riattiva con l’horror alla Edgar Allan Poe e la suspence hitchcockiana; ancora, il maestro della suspence viene derubato anche delle sue incursioni nella psicanalisi presenti in Io ti salverò. Ecco, Ursus per mezzo delle sue trasformazioni orrorifiche vuole salvare la fanciulla che lo ama facendole riacquistare la memoria perduta, causa un delitto quando non era che una infante.
 Per confezionare questa ragguardevole messa in scena Antonio Margheriti ricorre alla sapienza nelle luci di Gabor Pogany e per dare un lustro più intellettuale alle azioni ad Ettore Manni che in quegli anni si destreggiava tra Antonioni, Cottafavi e Tony Richardson. Vi partecipa anche il cattivone Furio Meniconi che a tratti ci ricorda Livio Lorenzon a tratti Orson Welles.FINE
Antonio Margheriti
1930 - 2002

Furio Meniconi
1924 - 1981



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