è spesso
deformata dal cinema
Dal corrispondente
Aristide Bava
SIDERNO - La tavola rotonda organizzata a Locri
dall'<<Associazione culturale jonica» per fare il punto sulla
prima rassegna cinematografica che si sta svolgendo nella zona jonica
meridionale, è stata preceduta -come annunciato - da una breve
conferenza stampa del regista Nino Russo, autore del film «Il giorno dell'Assunta››, che avrebbe dovuto essere proiettato in anteprima nazionale ad
inaugurazione della rassegna. Il regista ha spiegato che la proiezione del film
non è stata permessa dalla Italnoleggio - casa di distribuzione del film - perché avrebbe potuto poi provocare danni
economici per il normale sfruttamento del soggetto nel circuito nazionale.
Almeno questa sarebbe la motivazione ufficiale.
Subito dopo il saluto di Domenico Speziale, sindaco di Locri, con una
relazione di Ferdinando Bruno è cominciata la tavola rotonda sul tema: «Cinema
e società in Calabria». A dire il vero, Bruno, nella sua relazione, si è occupato
più del lato tecnico cinematografico inquadrato nel contesto nazionale che nel
cinema calabrese o della Calabria vista dal cinema. Un aspetto che in
certo senso contrasta con le intenzioni degli organizzatori e che, in ogni caso
non ha impedito lo sviluppo di un approfondito dibattito.
In effetti, più che ad una tavola rotonda si è assistito appunto a un
dibattito con qualche accenno critico all’organizzazione e a qualche spunto
polemico verso la politica meridionalistica del passato e anche del momento attuale
(si è accennato al quinto centro siderurgico).
Il discorso si è anche spostato alla letteratura calabrese per merito
soprattutto del critico Walter Pedullà che in riferimento a una specifica
domanda su quanto possono dare i calabresi al cinema nazionale, ha inteso
vedere specificatamente in due autori, vale a dire Vincenzo Guerrazzi, con il
«Nord e Sud uniti» e <<La fabbrica del sogno» e quindi Vincenzo Bonazza,
con <<L'emigrante>›, validi esponenti della cosiddetta «letteratura
selvaggia».
Alcune puntualizzazioni ha poi fatto il sen. Sisinio Zito che ha inteso
dare anche una giustificazione a qualche carenza organizzativa che certamente
non si verificherà - è questo l'augurio - negli anni a venire.
Ha preso poi la parola regista Mimmo Rafele, che ha un po' lasciato
l’ama in bocca al pubblico, accostandosi alla relazione di Ferdinando Bruno.
«Per me - ha detto - la calabresità è un aspetto secondario del mio lavoro». ›
Altro intervento - apprezzato - è stato di Salvatore Santagata che, pur
accennando ai problemi attuali della
Calabria, ha riportato il dibattito sul tema specifico.
Ha parlato poi il critico cinematografico Vittorio Ciacci, il quale ha
ricordato che la Calabria viene spesso isolata da un certo «giro» proiezioni a
causa di una selezione che avverrebbe a monte dei circuiti distributivi.
Un altro intervento interessante è stato quello del giornalista Mario
Accolti Gil che ha messo a fuoco determinati e particolari problemi locali, che
vanno dalla necessità di una sensibilizzazione cinematografica a quella di
offrire al pubblico un aspetto non deformato della Calabria, cosa che purtroppo
è avvenuta e
continua ad avvenire.
A conclusione sono anche intervenuti il consigliere regionale Guido
Laganà, che ha sottolineato gli aspetti positivi di questo tipo di informazioni
e il sindaco di Locri che ha tratto le conclusioni del dibattito.
In serata a Siderno ha avuto luogo la proiezione de <<Il nero
muove», di Gianni Serra, film sui fatti di Reggio.
La rassegna jonica si concluderà stasera. Sono in programma proiezioni,
come al solito, nei centri di Siderno, Locri, Roccella Jonica e Monasterace
Superiore.
Gazzetta del Sud 7 Anno 26 n. 186 / Domenica 17 Luglio 1977
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