LA PELLICOLA C’E’
Gli stabilimenti di «Ferrania» sono salvi. E' questa
una grande
storia della
resistenza, che ci riguarda da vicino come uomini di cinema e ci riempie di fierezza come italiani. Per lunghi mesi, i partigiani sono riusciti a
isolare la fabbrica. a farne una fortezza assediata. Sulle strade del Piemonte gli autocarri tedeschi. impiegati allo scopo di rifornire «Ferrania» e di trasportarne i prodotti in Germania,
quando non finivano a pezzi cadevano nelle mani dei partigiani e dei gappisti.
ultimo un camion con 7 soldati nazisti proveniente da Milano con un carico di
materie prime, conquistato dalla 102" brigata e Garibaldi presso
Calamandrana. fra Acqui e Nizza Monferrato, dopo l'uccisione di quattro nemici.
Al momento dell'insurrezione, lo stretto accordo tra il C.L.N. comunale e quello aziendale permise la fulminea attuazione delle misure di salvaguardia dello stabilimento. Uomini dei G.A.P. e delle S.A.P., armati perfino di armi anticarro catturate ai tedeschi in combattimento, occuparono per primi i locali; in un secondo momento giunsero rinforzi della 3a Divisione Langhe N. Panevino e «Giustizia e Libertà».
La pellicola c'è. Il salvataggio di «Ferrania», semplice e grande storia, solenne come un'antica leggenda, è come una possente iniezione d'ossigeno nel corpo debilitato del cinema italiano. La fabbrica è in grado di effettuare subito un piano ridotto di 15 giornate lavorative al mese. Per almeno 2 mesi può produrre 1.500.000 ml. di pellicola positiva 35 mm. Dopo questo periodo sarà necessario u rifornimento ulteriore di materie prime. Già ora, «Ferrania» dispone di forti scorte di pellicola 35 mm. E i prezzi dovranno discendere: sul posto, la pellicola costa L. 3,50 al metro!
C'i sia permesso, in questa sede, di sottolineare
la nostra particolare gioia: quella di iniziare la vita del nostro giornale, il cardine primo del cui
programma è nell'affiancare e sostenere il cinema nuovo e decoroso che dovrà nascere dal riscatto e dal risorgimento
d'Italia, in concomitanza di avvenimenti così straordinari (con «Ferrania», sono salvi i materiali trafugati
dai fascisti per opera dei patrioti veneziani con alla testa il nostro vecchio e caro compagno di lavoro F.
Pasinetti), di tanto conforto per chi ama il cinema e ne conosce le grandi funzioni che ad esso spettano nel
progresso civile.
FILM
D'OGGI
Testo e foto: film D'OGGI Anno 1 – n. 1 - 9 giugno 1945
Al momento dell'insurrezione, lo stretto accordo tra il C.L.N. comunale e quello aziendale permise la fulminea attuazione delle misure di salvaguardia dello stabilimento. Uomini dei G.A.P. e delle S.A.P., armati perfino di armi anticarro catturate ai tedeschi in combattimento, occuparono per primi i locali; in un secondo momento giunsero rinforzi della 3a Divisione Langhe N. Panevino e «Giustizia e Libertà».
La pellicola c'è. Il salvataggio di «Ferrania», semplice e grande storia, solenne come un'antica leggenda, è come una possente iniezione d'ossigeno nel corpo debilitato del cinema italiano. La fabbrica è in grado di effettuare subito un piano ridotto di 15 giornate lavorative al mese. Per almeno 2 mesi può produrre 1.500.000 ml. di pellicola positiva 35 mm. Dopo questo periodo sarà necessario u rifornimento ulteriore di materie prime. Già ora, «Ferrania» dispone di forti scorte di pellicola 35 mm. E i prezzi dovranno discendere: sul posto, la pellicola costa L. 3,50 al metro!
Testo e foto: film D'OGGI Anno 1 – n. 1 - 9 giugno 1945