mercoledì 28 marzo 2018

Preferences DU CINEMA







-Monsieur ! Vous n'avez rien contre la jeunesse ?
-Si. J'aime bien les vieux.

Signore?
Lei non ha nulla contro la gioventù, vero?
Si! Preferisco i vecchi!
Jean-Luc Godard, À bout de souffle, 1960

lunedì 26 marzo 2018

Careless and prejudiced




Uh, hi...
You can probably see who this is.
We just met on my stairwell.
I tried to call, but I couldn't get through.
So now I'm making this video instead.
Because you're absolutely right.
I apologize for the rotten thing I did.
I accused you of being a thief.
Please show this to your parents, so they'll know you are not a thief.
The note said you stole my phone and my wallet, but that wasn't true.
I want to emphasize that this is simply not true. So I'd like to apologize.
It was a bad thing to do. It was so selfish of me. Careless and prejudiced and I'm...
Looking back, I should have gone into your building, knocked on the doors and asked a simple question.
But that never occurred to me, because...
Well, honestly, I was too afraid. Afraid of the people who live... Afraid of the people I picture living in a building like yours.
Those negative expectations say something about me.
They say something about our society, because I'm sure I'm not the only one who's prejudiced...
You have preconceptions about us too, probably because our lives are so different.
So suddenly, it comes down to politics and the distribution of assets.
Because these... these problems can't be solved by individuals alone.
Society needs to lend a hand too. It's not enough that I admit I was wrong and apologize to you in a video.
There are bigger, structural problems involved that society needs to deal with.
I actually know... one of the 291 people who own more than 50% of the world's wealth.
A guy like that could fix all this in an instant.

Ehi, ciao ...
Probabilmente sai chi sono.
Ci siamo appena incontrati sulle scale di casa mia.
Ho provato a chiamare, ma non ho mai ricevuto risposta.
Quindi ora sto facendo questo video invece.
Perché hai assolutamente ragione.
Mi scuso per l’azione ignobile che ho fatto.
Ti ho accusato di essere un ladro.
Ti prego di mostrare questo video ai tuoi genitori, così sapranno che non sei un ladro.
La lettera diceva che hai rubato il mio telefono e il mio portafoglio, ma non era vero.
Voglio sottolineare che questo semplicemente non è vero.
Quindi, mi piacerebbe scusarmi. È stata una brutta cosa da fare. Sono superficiale, egoista e pieno di pregiudizi.
Guardando indietro, avrei dovuto andare nel tuo edificio, bussare alle porte e fare una semplice domanda.
Ma non mi è mai venuto in mente perché...
Beh, onestamente, ero troppo spaventato. Avevo paura delle persone che vivono lì ... Paura delle persone che immagino vivere in un edificio come il tuo.
Questi pregiudizi negativi dicono abbastanza su di me. Dicono abbastanza sulla nostra società, perché sono sicuro di non essere l'unico che ha pregiudizi ...
Avete anche voi dei pregiudizi su di noi probabilmente perché le nostre vite sono così diverse.
Così improvvisamente, si riduce alla politica e alla distribuzione dei beni.
Ma questi problemi non possono essere certo risolti da singoli individui. Anche la società deve dare una mano.
Non è abbastanza che ammetta di essermi sbagliato e chieda scusa a te in un video.
Ci sono più grandi problemi strutturali con cui la società deve fare i conti.
In realtà conosco una delle 291 persone che possiede più del 50% della ricchezza mondiale.
Una persona come questa potrebbe risolvere tutto questo in un istante.
Ruben Östlund, The Square, 2017

domenica 25 marzo 2018

Maestro in Reggio Calabria


In una cornice poco dignitosa, senza alcuna gratitudine, da oscuro Medio Oriente, chiamato a Reggio in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione sul finire degli anni novanta del secolo passato, tra suoni assordanti di clacson e venditori di calia il Maestro è riuscito a trascendere in paradiso con questa esecuzione della Roma Sinfonietta da lui stessa diretta di The Mission. Unici attenti spettatori noi venuti direttamente da oltre Stretto con un Nigel (mai abbastanza compianto) commosso fino alle lacrime e Valerio che registrava l'evento. Interrogato anni dopo su quella serata il Maestro si dimostrava ancora turbato per non dire irritato.


giovedì 22 marzo 2018

Film di Gangster - The secret six

Di fatto « gangsters ›› e « outlaws » costituivano nella fantasia popolare dell'epoca una stessa famiglia che si ricollegava a tutti gli altri personaggi del folclore americano, Daniel Boone, Paul Bunyan in coppia con Babe, il leggendario bue azzurro, Rio Grande Hoberit e John Henry armato del suo formidabile martello, una famiglia che comprende uccisori di draghi, liberatori di vergini perseguitate, espropriatori di ricchi prepotenti. Così i « gangsters ›› erano oggetto di richieste di autografi come i più famosi divi dello schermo e due giovani del mondo rapinarono e uccisero un loro amico soltanto per provare a se' stessi la propria volontà di potenza [si tratta del famoso assassinio Leopold - Loeb descritto nel film Compulsion di Richard Fleischer e cui allude esplicitamente The Rope di Altred Hitchcock). Del 1931 sono Public Enemy (Nemico pubblico) di William A. Wellman, The Secret Six di George Hill e City Streets (Vie della città) di Rouben Mamoulian, del 1932 Scarface: Shame of a Nation di Howard Hawks e The Hatchet Man di William A. Wellman, ambientato quest'ultimo nel quartiere cinese di San Francisco, segno che sin da i suoi albori il film « noir ›› dispone di grande versatilità e capacità di trasformismo, pur essendo giocato sugli stessi terni, archetipi e convenzioni. La sequenza di apertura di The Secret Six, ingiustamente il meno noto di tutti i film citati, ne riassume il tono generale. Dopo aver compiuto varie panoramiche sui recinti per il bestiame degli sterminati mattatoi di Chicago,gli « abattoirs ›› si sono sempre posti come immagine privilegiata dei meccanismi divoranti della società, dall'« Assommoir » di Emilio Zola, Sciopero di S.M. Ejzeinštejin, La hora de los hornos di Fernando Solanas e Octavío Getino ai recentissimi Slaughter-house n. 5 di George Roy Hill - da non confondersi con l'Hill autore di The Secret Six - e Arma da taglio di Michael Fitchie), la macchina da presa va a soffermarsi su « Slaughter-house » (Mattatoio) Scorpio [Wallace Beery], intento a spezzettare teschi di manzo con esperti colpi di martello. Andatosene dai mattatoi Scorpio incontra lo sfregiato Johnny Mack Brown e si reca con lui in un caffè. Una volta qui si mette ad occhieggiare la paffuta, pallida biondona di Brown, senza perdere nemmeno una parola di questo ultimo circa il suo ruolo di preminenza nel mondo del crimine organizzato, e decide di entrare a far parte della banda. Questo non è che l'inizio di una carriera folgorante che lo condurrà a diventare il «più importante capobanda della città e a spadroneggiarvi sopra finché un comitato di vigilanza, « The Secret Six ›› del titolo, non dissimile da quello consacrato dagli annali dei « roaring twenties ›› e costituito dai famosi « intoccabili », non riuscirà ad annientarlo con l`aiuto di un giornalista castigatore dei costumi (Clark Gable). L’intreccio del film è diviso in due parti: una storia d'amore tra Clark Gable e Jean Harlow complicata dal loro coinvolgimento nel mondo del crimine e una requisitoria contro l'apatia e il quietismo morale dell'opinione pubblica nei confronti di « racketeers ››, « killers ›› e « bad boys ». L`interesse del regista verso la storia d'amore è solo saltuario: Hill preferisce concentrarsi sui metodi del contrabbando di alcoolici e analizzare la cancrena sociale che questo abbevera e alimenta. The Secret Six è forse il meno romantico dei melodrammi sul mondo del crimine degli anni trenta. I sordidi ambienti che i vari personaggi frequentano e la luce scarna che l`operatore Harold Wenstrom fa spiovere su di loro li fanno apparire come esseri esangui, lemuri e larve. La distilleria clandestina, che convenzionalmente i film di « gangsters › mostrano come un`efficiente e corroborante installazione che dispensa whisky come se fosse plasma, è invece nel film di Hill un macchinario arcano dissimulato in una putirida cantina, i cui alambicchi pippolanti sono sorvegliati da un sordomuto (il che illustra magistralmente il trapasso compiuto dall'orrore della tradizione gotica e fantastica all`orrore sociale e secolarizzato). Per intensificare questa atmosfera Hill si serve di ambienti sempre angusti e sovraffollati, in modo da trasmettere un senso di crescente claustrofobia, e invece di un suggestivo commento musicale il film è percorso da un flusso continuo di suoni attinti dalla realtà: clacson, voci, automobili, passi, ecc. Notevole è il finale: sopra la parola « fine ›› non si ha musica ma il suono della voce di uno strillone che annunciala fine del regno di Scorpio. (continua)
Franco Ferrini, I GENERI CLASSICI DEL CINEMA AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾ 

mercoledì 21 marzo 2018

Nineteen Eighty Five


Riprese e foto di A. Crisafulli e L. Mittiga realizzate al Teatro Greco di Taormina nel luglio 1985 in occasione della consegna dei Nastri d'Argento.
Ester Williams, Eva Mary Saint, Jacqueline Bisset, Giancarlo Giannini, Leopoldo Trieste, Giulia Boschi,Gina Lollobrigida, Monica Vitti, Tony Curtis.

 

martedì 20 marzo 2018

Close shot, close up

Maria Falconetti vs Charles Bronson





The film that redefined the close-up is Dreyer’s The Passion of Joan of Arc . The master of the close-up in our time, or my time at least, is Sergio Leone—witness the famous opening to Once Upon a Time in the West (68), in which he creates drama through tight close-ups. Talk about a silent movie. No music, no dialogue, but great sound effects.
Paul Schrader, Film Comment Sept-Oct. 2014

lunedì 19 marzo 2018

Horcynus district attorney





Stefano D'Arrigo
1919 - 1992
Pier Paolo Pasolini, Accattone, 1961