giovedì 3 novembre 2016

Maestro in motorik


Capita, a volte, di scoprire delle pregevoli reinterpretazioni di brani del Maestro che, accostati all'originale, rivelano zone che dopo frequenti ascolti erano sfuggiti. E' il caso di questo Matto, caldo, soldi, morto...girotondo incluso nelle immagini del film di Mauro Severino del 1968 che solcava i temi della contestazione di quegli anni.





Il ritmo è un motorik su cui mulinano saliscendi orchestrali, scampanellii orgiastici e un basso tachicardico che pure è l’unico appiglio che impedisce al brano di schizzare in aria, preso com’è da questo vortice a spirale dalle circonferenze variabili e, man mano che passano i minuti, sempre più fuori asse. … l’effetto è sul serio un capogiro dapprima divertito e poi irreale, non si sa bene quanto opprimente o dionisiaco
Valerio Mattioli, Superonda Storia segreta della musica italiana ,Baldini & Castoldi 2016




mercoledì 2 novembre 2016

giovedì 27 ottobre 2016

Il miracolo di Louise Brooks



Lulù e Diario di una donna perduta non ci rivelano piuttosto il miracolo di Louise Brooks, i cui doni di profonda intuizione solamente a uno spettatore ingenuo possono sembrare passivi ma che ha in realtà saputo stimolare fino alle sue estreme possibilità il talento di un regista d’altronde ineguale?
La rimarchevole evoluzione di Pabst si ridurrà dunque al suo incontro con un’attrice che bastava lasciar muovere sullo schermo senza che fosse necessario dirigerla, essendo la sua sola presenza tale da realizzare l’essenza dell’opera d’arte. Louise Brooks esiste con una sconvolgente intensità, s’impone in questi due film con una enigmatica impassibilità. (E’ una grande artista o soltanto una creatura abbagliante la cui bellezza trascina lo spettatore ad attribuirle una complessità a cui essa rimane estranea?)

Lotte Eisner, Lo specchio scuro, ed. Bianco e Nero, 1951



mercoledì 26 ottobre 2016

Cinema in cantiere e il il fotografo








Tutte le foto, tranne l'ultima, in custodia su http://www.internetculturale.it/, sono di Angelo Frontoni (1928 - 2002), riconosciuto meglio come il fotografo delle dive.

lunedì 24 ottobre 2016

I panni sporchi di Zavattini e De Sica


La voce di Vittorio Cramer,i commenti fuori campo e le immagini,i richiami ai film precedenti del grande De Sica,cercano tutte le vie per attirare gli spettatori, anche i meno interessati alla vicenda narrata. Ma questo era già stato calcolato da Zavattini e De Sica. E a dispetto del commento «i panni sporchi si lavano in famiglia» fatto da un noto politico italiano, l'Italia, da allora non sembra essere cambiata.

domenica 23 ottobre 2016

Lillian & Dorothy

Una ventina d’anni orsono, a Dayton nello stato dell’Ohio, uno di quelli che fanno parte degli Sati Uniti, del Nord-America, sbocciarono alla luce come vaghissimi fiori due simpatiche creature.
Esse dovevano, nel mondo, assumere il nome di Liliana e Dorothy: dalla famiglia proveniva loro il cognome di Gish. Queste due elette creature dovevano diventare – come tutti i nostri sanno al pari di me – due fulgide stelle cinematografiche. Belle, eleganti, piene di grazia; dotate di vivido ingegno e naturalmente disposte all’arte, esse tengono oggi un posto cospicuo nel cielo dello schermo e hanno interpretato con sentimento e con maestria molti films che hanno valso a dar loro la notorietà e la fama in tutto il mondo civile, ché soltanto nel mondo civile si proiettano le pellicole e più esattamente le pellicole ben riuscite. Molto spesso Lilian e Dorothy hanno lavorato insieme, dividendosi fraternamente le difficoltà e il merito del successo che non è mai mancato alla loro collaborazione e alle singole interpretazioni. Fra le più importanti vogliamo ricordare con vero compiacimento: Le due orfanelle in cui partirono l’onore di rappresentare le parti delle due infelici e suggestive piccole protagoniste e Romola, una grandiosa ricostruzione storica.
 Liliana che è la maggiore delle due sorelle ha, per proprio conto, partecipato egregiamente a: Giglio infranto, Giù la maschera!, Agonia sui ghiacci, Le lave del Vesuvio o Suora bianca, La Bohéme e Madame de Pompadour. Dorothy ha interpretato in separata sede: Lo scialle lucente, Lupi di mare e Londra.
Lettori d’ambo i sessi, siete liberi di sentire e di prodigare la vostra più profonda ed entusiastica ammirazione per ambedue queste stelle; ma, ai lettori appartenenti al così detto sesso forte – che subisce ahimè! Troppo di frequente la dominazione dell’altro sesso, che si definisce debole – mi permetto di fare una raccomandazione nel modo più discreto, versando loro con la massima circospezione in un orecchio quanto appresso: Se siete giovani, simpatici e milionari, vi è permesso innamorarvi di Liliana la leggiadrissima attrice dell’arte muta che andiamo illustrando, poiché ella è tuttora libera e – possedendo le qualità sopradette – potreste forse riuscire ad impalmarla. Guardatevi bene però dall’innamorarvi di Dorothy, l’altra deliziosa artista di cui ci occupiamo, poiché essa è sposata, felicemente sposata con James Rennie, e … non potrebbe darvi retta. E’ ben vero, mi obbietterete, che in America i divorzi sono all’ordine del giorno e magari della notte; ma riflettete ugualmente e ponderatamente; tengo ad avvisarvi per vostro bene e col più disinteressato senso di altruismo. L’amore è composto di miele e fiele; ora il fiele sarebbe per voi, mentre il miele se lo gusta James Rennie.
NICOLA CANE’, I grandi artisti del cinema LILIAN E DOROTHY GISH, “Gloriosa” Casa Editrice Italiana - Milano


giovedì 20 ottobre 2016

1970, Metello




Ovviamente non c'è nulla per attribuire questo prossimamente ad Iginio Lardani. La grafica, le animazioni, il montaggio scandito sulle note del Maestro - une partition de six notes tout au plus écrite, devine-t-on, sur une nappe de pizzeria après avoir abusé de Limoncello * - appartengono a Lardani. Molto probabilmente anche i titoli, dagherrotipizzati, del film sono suoi.
Correva l'anno 1970 e il cinema era ancora bello, come Lucia Bosè.
* http://shangols.canalblog.com/archives/2016/07/20/34101337.html