Alla base del colore nel cinema c’era la Technicolor e il suo padre padrone era Joseph Kalmus. Quando questi si unì a nozze con Natalie Mabelle Dunfee gli studi sulla percezione del colore, la psicologia e la psicanalisi che stavano intorno catturarono lo spettatore più refrattario con opere come E’ nata una stella (1937) o Il mago di Oz (1939) per citarne che pochi. In questi ed in molti altri lavori dietro la sedia del direttore ci sarà la sedia Mrs. Kalmus. Molti registi la riterranno una zarina e molti la odieranno, le sue teorie anche digitalizzate resteranno eterne
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
mercoledì 17 febbraio 2016
La signora e la coscienza del colore
Alla base del colore nel cinema c’era la Technicolor e il suo padre padrone era Joseph Kalmus. Quando questi si unì a nozze con Natalie Mabelle Dunfee gli studi sulla percezione del colore, la psicologia e la psicanalisi che stavano intorno catturarono lo spettatore più refrattario con opere come E’ nata una stella (1937) o Il mago di Oz (1939) per citarne che pochi. In questi ed in molti altri lavori dietro la sedia del direttore ci sarà la sedia Mrs. Kalmus. Molti registi la riterranno una zarina e molti la odieranno, le sue teorie anche digitalizzate resteranno eterne
lunedì 15 febbraio 2016
Esordio in prossimamente
Da varie testimonianze questo prossimamente per il film di Vittorio De Sica Il Giudizio Universale del 1961 risulta il primo lavoro di Iginio Lardani: grandioso,inconfondibile, umoristico, divertente,indimenticabile, zavattiniano, imprevedibile, originale, per citare le didascalie.
domenica 14 febbraio 2016
giovedì 11 febbraio 2016
天国と地獄 Tengoku to jigoku
OGGI
al Circolo di Cultura Cinematografica “ Yasujiro Ozu “
Siccome abbiamo visto molti film e letto molti romanzi i nostri pensieri vanno a Umberto D e a Delitto e Castigo e forse siamo in accordo con Kurosawa. Rimane da dire sui pregi dall’uso magistrale del cinemascope al taglio in fase di montaggio, ma andremmo a ripetere sempre le stesse cose che si dicono per ogni film di Kurosawa. Suggeriamo di studiarvi soltanto l’incipit del film e confrontarlo con quello di Taxi Driver (1975) di Martin Scorsese. Sono identici: stesso landscape, stesso noise, stesso sound. Ma si sa, chi non ha plagiato Scorsese?
Qui ci si riferisce alla visione originale con sottotitoli della durata di due ore e ventitre minuti rispetto all’edizione italica di un’ora e quarantaquattro seppure con un pregevole doppiaggio d’epoca.
Qui ci si riferisce alla visione originale con sottotitoli della durata di due ore e ventitre minuti rispetto all’edizione italica di un’ora e quarantaquattro seppure con un pregevole doppiaggio d’epoca.
mercoledì 10 febbraio 2016
Juan e John
Se
premi il grilletto e mi colpisci io cado ... e, se io cado ... si dovranno
rifare tutte le mappe ... e con me sparirebbe metà di questo fottuto paese ...
compreso te.
lunedì 8 febbraio 2016
Lettera a John Ford
John Ford
1894 -1973
Caro Signor John Ford, dopo Bret Harte nessuno meglio di lei ha saputo cantare la canzone epica, rauca e sentimentale di questo West la cui selvatichezza è temperata dalla amicizia fra i compagni più disparati che il fato unisce, in cui l’amore di un ragazzo per una ragazza ricorda, nelle asperità di una vita continuamente minacciata da un colpo di pistola, che nel mondo c’è ancora un pò di gentilezza ragion per cui vale la pena di diventare buoni e pacifici.
Jean Georges Auriol, Revue du cinémà, n.6, 1947
domenica 7 febbraio 2016
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