Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
lunedì 29 dicembre 2014
domenica 28 dicembre 2014
martedì 23 dicembre 2014
lunedì 22 dicembre 2014
Scheherezade o La schiava di Bagdad
Il Film di Natale
Capita
spesso che bisogna togliere al film la firma del regista e dare la paternità
dell’opera al fotografo o datore di luci. Per Scheherazade (1963) spetta di diritto a Christian Matras. Il film è
suo perché l’occhio che ha impresso il tutto appartiene a lui, incorniciando il
film per mezzo di cineprese M. C. S. 70 in un incomparabile SUPERPANORAMA70,
variante tutta francese del Cinemascope.
Sollevata
Anna Karina, l’unico attore a salvarsi è Fausto Tozzi. I restanti sono sole
delle permanenti vaganti compreso Giuliano Gemma. Gérard Barray è peggio di Raf
Vallone nel Mandrin di Mario Soldati.
Sul
set data la presenza della bella Karina compariva spesso Jean-Luc Godard,
quando non visitava il set di Au Hazard
Balthazar dove c’era Anne Wiazemski.
E
noi qui ad immaginare le grasse risate che scoppiavano tra Anna e Jean-Luc a
spalle di Pierre Gaspard-Huit, inetto non solo con parrucche e costumi ma anche
con cavalli e dromedari, per non dire con spade e scimitarre!
Christian Matras 1903 - 1977
Breve filmografia ragionata
domenica 21 dicembre 2014
High Noon reloaded
martedì 16 dicembre 2014
Maestro ai maestri
Post
addietro si sono avanzate delle accuse al Maestro Ennio Morricone, oggi si
vuole rendere a Cesare quello che è suo.
Il
Maestro è stato “ the most important composer of XXth century “ come ha asserito
qualcuno. E’ un pò esagerato esagerato visto che hanno agito in quel secolo
Benjamin Britten, Dmitri Shostakovich e Joh Cage. Cosi anche gli WHO, i Pink
Floyd e Neil Young. Certamente lo è stato nella musica applicata all’immagine.
Egli in quell’ambito ha detto la parola, o se preferite, la nota, definitiva,
così come lo hanno fatto J. S. Bach per la musica barocca, W. A. Mozart per il
concertismo e il melodramma, G, Verdi per la lirica. Solo di recente, a lui
abbiamo accostato i compositori che hanno lavorato per Kenji Mizoguchi e Yasujiro
Ozu e a questi ... il silenzio, forse il miglior commento musicale.
Al
Maestro dobbiamo rendere un altro merito che pochi gli riconoscono: è stato un
datore di lavoro. Con lui hanno avuto uno stipendio orchestrali (quante
orchestre fondate e sciolte, la migliore l’Unione Musicisti Roma), solisti e
direttori. Con lui hanno riscosso fama e ricchezza Alessandro Alessandroni ed
Edda Dall’Orso, il primo zufolando la seconda gorgheggiando. Infine gli studi
di registrazione come il mitico Orthophonic di Sergio (quanti Sergio nella vita
del Maestro!) Marcotulli. E se il cinema italiano è stato ricco di generi
quanto quello made in USA, il Maestro per quei generi ha dato una traccia cui
si sono indirizzati altri compositori con esiti diseguali. Il lavoro non è
stato condotto “ all’americana “, dove i compositori stendono quattro note e
una miriade di professori continua tutta la partitura, e con l’avvento dei
sintetizzatori una schiera di tastieristi che compongono sullo strumento, ad
orecchio, e sempre i professori stendono le note sullo spartito. Ai primi vanno
le statuette ai secondi solo una citazione nei titoli di coda, con caratteri
indecifrabili. Il nostro ha seguito passo per passo sia la composizione al
pentagramma, sia l’esecuzione, esecutori compresi; tant’è che per distinguere
il suo lavoro dagli altri ha dovuto coniare una dicitura: “ musica, composta,
orchestrata e diretta da “, che a lui solo va apposta.
Tutto
ciò cominciò quando il Maestro arrangiava e dirigeva musica definita “ leggera
“. Di tutto quell’ampia produzione ricordiamo solo Se telefonando un capolavoro di testo e note applicato alla voce
indiscussa di Mina.
Riavvolgiamo
il nastro
Consideriamo
il periodo 1965 - 1975 come aureo. Il Maestro è il più famoso arrangiatore e
direttore d’orchestra nella musica leggera. Questa attività verrà dismessa solo
a contratti onorati, quando diviene definitivo l’impegno per il cinema. Il
periodo 65-75 lo leghiamo tra due lavori portati a termine per Bernardo
Bertolucci: Prima della rivoluzione e
Novecento. Già nei titoli troviamo l’evoluzione
verso l’antonale ed l’involuzione verso forme classiche. E’ il periodo più fruttuoso
e vantaggioso durante il quale verranno forgiati i caratteri e i timbri per il
prossimo futuro. E’ il periodo della sperimentazione su tutti i fronti: i rumori
incontrano i suoni, la voce un particolare strumento o tutta l’orchestra, fino
alla fusione finale.
Quello
che seguirà dopo servirà ad accrescere e consolidare la sua fama con opere di
grande impatto emotivo e collaborazioni spesso isolate con registi affermati.
La
crescente fama del maestro per anni è stata legata ad un sottobosco di fans e
cultori anonimi sparsi in tutto il pianeta e di cui si ammiravano più le
partiture musicali che l’opera ad esse legata, fino alla definitiva
consacrazione ad opera di gente del rock anglo-americano: Clash, Wall of
Voodoo, il Boss Bruce e per tutti il piccolo grande John Zorn che diffuse con
rifacimenti e antologie discografiche il periodo in questione.
Alla
metà degli anni settanta gli adepti del Maestro Morricone andavano cercando
qualsiasi notizia lo legasse ai progetti musicali. Ogni suo gesto era atteso
con ansia e non solo i film legati agli autori affermati e riconosciuti ma
anche ai moltissimi che alimentavano le produzioni da portare nei numerosi
cinema sparsi nella penisola e all’estero. La maggior parte delle composizioni
erano legate ai generi che si susseguivano, dal western, al giallo, all’erotico
d’autore, ai de cameroni, per finire con esorcicci, poliziotti e criminali
efferati. A tutti il Mestro imponeva la sua benedizione e molto spesso sonorità
e strumenti finivano a commentare i film di Petri, Bolognini o Verneuil, per
finire con Brian De Palma e il concertismo degli ultimi Tornatore.
Con
i lavori del Maestro la musica per il cinema è entrata nelle orecchie di tutti
e col tempo questa lasciava la destinazione originale per venire nuovamente
legata ad un prodotto pubblicitario, ai film amatoriali in Super 8, e spesso
nelle funzioni liturgiche della chiesa cattolica.. Veicolo di tutto questo era
l’estesissima produzione discografica esportata in ogni parte del pianeta. Oggi
quei 45 giri o r.p.m., lp in vivile, sono custoditi gelosamente per quanto
usurati. Molti hanno anche quotazioni da antiquariato. “ Colori “, un’antologia
(la più bella) della General Music, era un disco richiestissimo in quanto
diffuso in poche copie e numerosissime le richieste, tanto da venire custodito
gelosamente da chi la possedeva.
Il
Maestro Morricone quando sarà andrà a fare compagnia con i grandi compositori
prima citati. Sarà allora la musica divina, fatta solo per chi possiederà
orecchie sensibili.
lunedì 15 dicembre 2014
Time has vindicated him
EASTWOOD
IS GOD
Temple City, Calif.
IN A WORLD WHERE A SINGLE ARTISTS Vision is increasingly
blurred in a storm of art-by-committee, it is refreshing to read about Clint
Eastwood [“Any Which Way He Can,“ April]. Time has vindicated him
for sticking by his guns and for his vision of himself
as an artist. He doesn’t even stoop to telling his critics, “I told you so
!" He lets the results do that for him. Let`s hope we all see a lot more
of him before he
decides to ride off into the sunset.
North Hollywood, Calif.
IT IS REALLY AMAZING THAT TWENTY YEARS ago, most critics
viewed Eastwood's acting as stiff and hopelessly wooden and his films as
incessantly violcent exercises of redneck fascism. Now the same intellectually
constipated, artistically myopic sycophants have anointed him the new god of
American cinema. Thanks for taking decades to find out what his fans have known
all along: Eastwood is a major talent to be reckoned with.
R. D.
Myers
Kansas City, Mo.
PREMIERE JULY 1993
READER RESPONSE, LETTERS
Iscriviti a:
Post (Atom)