mercoledì 16 novembre 2011

Indiani nostrali



Burt Reynolds venne in Italia convinto che il Sergio fosse Leone, il contratto era firmato e lui lo fece a malincuore. Il film per me è  molto valido per Aldo Sambrell e la bellissima Nicoletta Macchiavelli che  è prima di tutte, seconda solo a Silvana Mangano, moglie, a quell'epoca, del produttore di questo film.
Maestro Morricone si prodigò per una colonna sonora memorabile, arrivando a rompere le corde vocali di Gianna Spagnulo e il solito Tarantino la riprese per il suo Bill. Lo vidi al cinema Garibaldi di via Palermo con una pellicola talmente macinata dai passaggi che si saltava di pie pari da una sequenza all'altra.




martedì 15 novembre 2011

John Ford speaks


Detesto i film. Quando qualcuno mi chiede se ho visto questa o quell'attrice, io dico "no, a meno che non sia apparsa in The great train robbery o The birth of a Nation. Allora può darsi che l'abbia vista".

domenica 13 novembre 2011

I dieci gladiatori

OGGI



La risposta italiana ai magnifici 7
tra gli sceneggiatori c'era il terzo Sergio, Sollima
e dentro il cinema Loreto era un trionfo con Mimmo Addabbo in cabina di proiezione.



giovedì 10 novembre 2011

La voce


Silenzio, si gira



Il manifesto che vedete sopra lo ricordo nella dimensione, enorme per me ancora ragazzo, a 24 fogli affisso accanto al cinema Garden in via Antonio Martino, il film lo vidi invece all'Orfeo in via Nino Bixio, uscendone sbalordito e spaesato per quel finale amaro. A tutt'oggi per molti rimane il miglior film del secondo Sergio, anche per me, anche se non il mio preferito. Il capolavoro di Cormac McCarthy è Suttree ma il mio preferito è Cavalli selvaggi. Riprendendo la vita di Cristo e anticipando Scorsese, Corbucci lo trasforma in pistolero e amante di una vedova, per altro nera.
Gli esterni tutti bianchi di neve furono girati sulle dolomiti con gli indumenti creati da Enrico Job. Maestro Morricone gli fece una colonna, fuori dai soliti schemi western, personale ed indimenticabile. Il vero protagonista alla fine divenne Klaus Kinski, contenuto, sarcastico, implacabilmente in mano ai ricchi proprietari terrieri, come agli strozzini.




martedì 8 novembre 2011

La nuit americaine

Jacqueline Bisset a Taormina (foto Mittiga)

lunedì 7 novembre 2011

Noise degli anni e night porter


OGGI AL CINEFORUM


Proiettato al cinema "Calabrò" Il portiere di notte di Liliana Cavani. L'avevo già visto al Circolo di Cultura Cinematografica "Umberto Barbaro" del professor Guerrera.  A parte l'ambiguità del soggetto e della sua realizzazione, come il coinviolgimento dello spettatore, anch'esso ambiguo, che cosa rimane di quest'opera dopo quarantanni? Che cosa rimane di opere letterarie italiche di quegli anni: Una ragazza di nome Giulio, Porci con le ali, trasportate pure sullo schermo? Per me, cresciuto con quanto vedevo e sentivo sullo schermo, molto. E al di là della riuscita del lavoro di una regista molto discontinua e super ambigua come la Cavani, un epoca del cinema italico tra gli anni 60 e 70: lo stato di grazia del più grande attore europeo - Dirk Bogarde, doppiato da Peppino Rinaldi -, la bellezza a volte androgina , ed in quegli anni il suo connazionale David Bowie dettava legge in questo ruolo, di Charlotte Rampling, creata da quei maghi della ditta Rocchetti-Carbone, un pugno di altri attori molto ricercati in quel periodo, Franco Arcalli ad aiutare a cucire il tutto. Ma soprattutto, e non so come spiegarlo, i rumori di fondo, per altro crerati in studio e coordinati da Fausto Ancillai. Ieri sera, a un certo punto del film la Rampling, apre una finestra affacciata sulla strada ed ho sentito entrare in me con quei rumori di clacson, motori e ambientali esterni, un'epoca sepolta nella polvere degli anni non più riproducibile