lunedì 7 novembre 2011

Noise degli anni e night porter


OGGI AL CINEFORUM


Proiettato al cinema "Calabrò" Il portiere di notte di Liliana Cavani. L'avevo già visto al Circolo di Cultura Cinematografica "Umberto Barbaro" del professor Guerrera.  A parte l'ambiguità del soggetto e della sua realizzazione, come il coinviolgimento dello spettatore, anch'esso ambiguo, che cosa rimane di quest'opera dopo quarantanni? Che cosa rimane di opere letterarie italiche di quegli anni: Una ragazza di nome Giulio, Porci con le ali, trasportate pure sullo schermo? Per me, cresciuto con quanto vedevo e sentivo sullo schermo, molto. E al di là della riuscita del lavoro di una regista molto discontinua e super ambigua come la Cavani, un epoca del cinema italico tra gli anni 60 e 70: lo stato di grazia del più grande attore europeo - Dirk Bogarde, doppiato da Peppino Rinaldi -, la bellezza a volte androgina , ed in quegli anni il suo connazionale David Bowie dettava legge in questo ruolo, di Charlotte Rampling, creata da quei maghi della ditta Rocchetti-Carbone, un pugno di altri attori molto ricercati in quel periodo, Franco Arcalli ad aiutare a cucire il tutto. Ma soprattutto, e non so come spiegarlo, i rumori di fondo, per altro crerati in studio e coordinati da Fausto Ancillai. Ieri sera, a un certo punto del film la Rampling, apre una finestra affacciata sulla strada ed ho sentito entrare in me con quei rumori di clacson, motori e ambientali esterni, un'epoca sepolta nella polvere degli anni non più riproducibile



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