giovedì 10 novembre 2011

Silenzio, si gira



Il manifesto che vedete sopra lo ricordo nella dimensione, enorme per me ancora ragazzo, a 24 fogli affisso accanto al cinema Garden in via Antonio Martino, il film lo vidi invece all'Orfeo in via Nino Bixio, uscendone sbalordito e spaesato per quel finale amaro. A tutt'oggi per molti rimane il miglior film del secondo Sergio, anche per me, anche se non il mio preferito. Il capolavoro di Cormac McCarthy è Suttree ma il mio preferito è Cavalli selvaggi. Riprendendo la vita di Cristo e anticipando Scorsese, Corbucci lo trasforma in pistolero e amante di una vedova, per altro nera.
Gli esterni tutti bianchi di neve furono girati sulle dolomiti con gli indumenti creati da Enrico Job. Maestro Morricone gli fece una colonna, fuori dai soliti schemi western, personale ed indimenticabile. Il vero protagonista alla fine divenne Klaus Kinski, contenuto, sarcastico, implacabilmente in mano ai ricchi proprietari terrieri, come agli strozzini.




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