We´d put in at
Fortaleza...and a few of us had lines out for a bit of idle fishing.
It was me had the
first strike. A shark it was. Then there was another. And another shark again.
Till all about, the
sea was made of sharks...and more sharks still. And no water at all.
My shark had torn
himself from the hook...and the scent or maybe the stain it was, and him
bleeding his life away...drove the rest of them mad.
Then the beasts took to
eating each other. In their frenzy...they ate at themselves.
You could feel the
lust of murder like a wind stinging your eyes. And you could smell the death reeking
up out of the sea.
I never saw anything
worse...until this little picnic tonight. And you know...there wasn´t one of
them sharks
in the whole crazy
pack that survived.
I´ll be leaving you
now.
Sentite! Un giorno … lungo le coste del Brasile … vidi l’oceano così
pieno di sangue da sembrare quasi nero, mentre il sole tramontava in un cielo
di fuoco.
Ci ancorammo a Forte Aletta, e alcuni di noi presero le lenze per
pescare. Fui il primo ad afferrare qualcosa. Era un pescecane, e poi ne venne
un altro, e poi un altro ancora, in un momento tutto il mare era pieno di
pescicani e ne venivano sempre altri, l’acqua ne era coperta, quando il mio
pescecane poté liberarsi dall’amo aveva una larga ferita dalla quale perdeva
sangue in abbondanza, e forse, l’odore del sangue eccitò gli altri.
Cominciarono a divorarsi fra di loro, e perfino … a mordere se stessi. Si
sentiva nell’aria la follia del sangue che saliva fino a noi, un cupo alito di
morte gravava tutt intorno. Non ho visto mai cosa più orrenda, prima del
picnic di questa sera, e badate bene neanche uno dei pescicani di tutto quel
groviglio in furie sopravvisse. Tenetene
conto!
Orson Welles, The Lady from Shanghai (La signora di Shanghai), 1948
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