OGGI
Per sgombrare l'aria e renderla respirabile dirò subito che
a me Mario Bava ci crea molte perplessità. La sua pecca è che non doveva
abbandonare la sua arte nelle invenzioni come nei trucchi così come nel posare
le luci. Questi i valori nei suoi film. Peggio di lui i suoi emuli: Argento e Fulci.
L'unico a incuterci terrore è stato
Ingmar Bergman e con lui Sigmund Freud. Il cinema di Bava in fin dei conti è
approssimato: nella scrittura, nella regia e peggio nell'editing e nella post
produzione. Io di cinema non capisco niente, mi piacciono i Sergio e accanto vi
metto i grandi del Sol Levante. Come non faccio distinzione tra Michelangelo
Antonioni e John Ford, conoscitori dell'animo umano, e la compassione la trovo
sia in Rossellini sia in Totò. A Charlot accosto Franco & Ciccio; non mi
accade però di accostare accanto a Bava Kaneto Shindo. Shindo è i Sergio; Bava,
Wood (Ed o Sam). Ora se io sono fatto così accetto che ad altri piacciano i
bavaresi e gli argenti.
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