giovedì 19 marzo 2015

Bavaresi e co

OGGI



Per sgombrare l'aria e renderla respirabile dirò subito che a me Mario Bava ci crea molte perplessità. La sua pecca è che non doveva abbandonare la sua arte nelle invenzioni come nei trucchi così come nel posare le luci. Questi i valori nei suoi film. Peggio di lui i suoi emuli: Argento e Fulci. L'unico a incuterci  terrore è stato Ingmar Bergman e con lui Sigmund Freud. Il cinema di Bava in fin dei conti è approssimato: nella scrittura, nella regia e peggio nell'editing e nella post produzione. Io di cinema non capisco niente, mi piacciono i Sergio e accanto vi metto i grandi del Sol Levante. Come non faccio distinzione tra Michelangelo Antonioni e John Ford, conoscitori dell'animo umano, e la compassione la trovo sia in Rossellini sia in Totò. A Charlot accosto Franco & Ciccio; non mi accade però di accostare accanto a Bava Kaneto Shindo. Shindo è i Sergio; Bava, Wood (Ed o Sam). Ora se io sono fatto così accetto che ad altri piacciano i bavaresi e gli argenti.



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