domenica 16 marzo 2014

Orson Welles e Roberto Rossellini



I due avvenimenti che segnano incontestabilmente la storia del cinema dopo il 1940 sono: Citizen Kane e Paisà.
Tutta la rivoluzione introdotta da Orson Welles parte dall’utilizzazione sistematica di una profondità di campo inusitata. Mentre l’obiettivo della macchina da presa classica mette a fuoco successivamente diversi luoghi della scena, quella di Orson Welles abbraccia con un’uguale nettezza tutto il campo visivo che si trova nello stesso tempo nel campo drammatico. Grazie alla profondità di campo dell’obiettivo, Orson Welles ha restituito alla realtà la sua continuità sensibile. Impedendosi, per la complessità della sua tecnica, di ricorrere in particolare alla realtà bruta: ambienti naturali, riprese in esterni, illuminazione solare, interpreti non professionisti, Orson Welles rinuncia nello stesso tempo alle qualità assolutamente inimitabili del documento autentico e che, facendo anche parte della realtà,possono, esse pure, fondare un “ realismo “.

Il neorealismo e il post-neorealismo.
Il cinema italiano secondo André Bazin, op. cit.


Nessun commento:

Posta un commento