Le comparse si scatenano per L’avventura
Siamo a Messina, per la scena della De Poliolo. Antonioni ha chiesto quattrocento comparse. Ne sono presenti cento. Bisogna reclutarne altre. Tutti si mettono a fermare i passanti, pregandoli di partecipare ad una ripresa cinematografica. C’è una sola difficoltà: siamo in gennaio, e fa freddo. La scena, invece, deve svolgersi in piena estate. Tutti debbono abbandonare cappotti e golf.
Lentamente le comparse improvvisatesi scaldano, si eccitano, si scatenano. Ormai nessuno le controlla più. E’ stato detto loro di far chiasso, e stanno ammucchiando le sedie e i tavoli del bar. Tra poco forse, romperanno i vetri. Gridano come ossessi. Non resta che girare, con due macchine, e raccomandarsi alla buona stella dei registi.
Michelangelo Antonioni, L’avventura, ed Nuova Universale Cappelli
Purtroppo non ho potuto scannerizzare meglio la foto in alto ma vi assicuro che quell'albero spoglio sorretto dal tutore ligneo e fasciato dal copertone è ancora lì nelle stesse condizioni e senza una foglia
dopo cinquant'anni. L'isolato alle spalle di Anonioni era la casa dei nonni di L., di fronte alla mia sede storica di lavoro per oltre venticinque anni. Il bar Oriente dove furono girate le scene in questione era all'angolo col viale Europa. Dopo la demolizione dell'isolato che lo ospitava fu spostato proprio di fronte a quella sede di lavoro e dopo quarant'anni ha chiuso le serrande. Ce ne siamo andati tutti ed il viale San Martino è preda solo del "provvidente" tram.
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