Questo filmuni di John Ford in bianco e nero era nel listino dell’Angelicus dell’avvocato Mongiardo di Messina. Forse al Cinema di Loreto di Platì - il cui vero ed unico gestore è stato il mitico Mimmo Addabbo - l’ho visto nella primissima tenera età assieme allo zio Peppino.
Le giornate di proiezioni settimanali erano tre: il martedì alle 19,30, il sabato alle 19,30 e la domenica alle 14,30 e alle 19,30. Lo spettacolo domenicale delle 14,30 era solo intasato di bambini, poche bambine, anzi non ne ricordo neanche una, comparivano solo durante le ore di catechismo, gli altri spettacoli erano frequentati dai grandi. Sabato e domenica il film era lo stesso, a colori e generalmente in cinemascope. Il martedì vi si proiettavano film per grandi e quasi sempre in bianco e nero come questo Fort Apache o Catene di Raffaello Matarazzo. I piccoli potevano immaginare quanto accadeva sullo schermo solo vedendo i manifesti e le foto che incollate su un supporto incorniciato di legno, protetti da una rete per non essere danneggiati, venivano appoggiati nella via XXIV maggio, di fronte il bar di papà, sulla parete della casa dove allora c’era l’ufficio postale, e ritirati la sera. Noi piccoli sapendo l’orario di uscita dei manifesti aspettavamo con impazienza l’arrivo dei cartelloni, portati da altri ragazzi più grandi che li sorreggevano agli angoli.
Finita questa piccola visione tutta immaginaria si tornava alla vera occupazione di quei pomeriggi:la merenda con fette di pane ed olio, correre per le strade, giocare nei casalini o nella fiumara, aspettando il cartellone del sabato per sapere a cosa si sarebbe assistito la domenica alle 14,30.
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