Un film di Ingmar Bergman è, per così dire, un ventiquattresimo di secondo che si trasforma e si dilata per un’ora e mezzo. E’ il mondo fra due battiti di palpebre, la tristezza fra due battiti di cuore, la gioia di vivere fra due battiti di mani. Una frantumazione della durata alla maniera di Proust, ma con maggior forza, come se Proust fosse stato moltiplicato da Joyce e Rousseau insieme.
JL Godard
dedicato ad una ex docente universitaria di storia dell'arte di reggio calabria che non riesce a leggere proust ,joyce e non sopporta bergman
dedicato ad una ex docente universitaria di storia dell'arte di reggio calabria che non riesce a leggere proust ,joyce e non sopporta bergman
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