Irving Cummings, Belle Starr,1941 - Natalie Kalmus Technicolor Director
Mimmo Addabbo - Lolli,Ubaldo Vinci, Gianni Parlagreco,Catalfamo,Fabris, Valentino,Margareci,Crimi,Fano e i Sigilli
domenica 25 novembre 2018
giovedì 22 novembre 2018
All unfortunates are unfortunate
To paraphrase
Tolstoy...
all unfortunates are
unfortunate in their own way.
And everyone faces
death differently.
Come dice Tolstoj …
Tutti gli sfortunati sono sfortunati a modo loro.
E ognuno affronta la morte diversamente.
Yoji Yamada, Ototo, 2010
mercoledì 21 novembre 2018
lunedì 19 novembre 2018
Cannot plant and harvest time
How can we get our
land or keep it if we disarm?
But it's not that
simple.
There's the matter of
time...
Time is one thing to a
lawmaker, but to a farmer ...there's a time to plant and a time to harvest.
And you cannot plant and
harvest time.
Come possiamo avere o tenere la nostra terra se ci disarmiamo?
Non è così semplice.
C'è la questione del tempo...
Il tempo è una cosa per un legale, ma per un contadino ...c'è il tempo
di piantare
e il tempo di raccogliere.
E non può piantare se è il tempo di raccogliere.
Elia Kazan,Viva Zapata, 1952
domenica 18 novembre 2018
Clima fotografico
Aldo Graziati, in arte G. R. Aldo (1905 - 1953)
con Alida Valli
Una
grande perdita
lo devo a Aldo, il coraggio di certe sequenze
tecnicamente difficili, la partecipazione affettuosa nei miei momenti di
debolezza o di stanchezza era indispensabile alla buona riuscita dell'opera
cinematografica per il suo animo nobile e gentile, per il tono di grande
serietà che lui imponeva a tutta la «troupe ››, per la sua capacità misteriosa
di indovinare il clima fotografico di ciascun film, di ogni vicenda.
Quanto diverse sono le sue interpretazioni
cinematografiche di Miracolo a Milano
e Umberto D. e Stazione Termini. lo devo a lui una parte notevole dei successi
che questi film hanno ottenuto nel mondo e ritengo che egli con la sua morte
lasci un gran vuoto nella mia vita di artista se di uomo. E il cinema italiano
ha perduto un forte, laborioso, grande collaboratore che le cinematografie
straniere incominciavano già a invidiarci.
Vittorio De Sica: Gli debbo il Miracolo a Milano,
Cinema Nuovo, 15 dicembre 1953
Hanno mosso i primi passi con G. R. Aldo: Gianni Di Venanzo, Aiace Parolin, Alvaro e Gugliemo Mancori, Nino Cristiani, Giuseppe Rotunno.
La foto originale e un più esteso profilo di Aldo Graziati li trovate qui:
https://alla-ricerca-di-luchino-visconti.com/2014/12/15/ricordo-di-aldo-graziati/
giovedì 15 novembre 2018
Film di Gangster - Ambivalence & Ambiguity
ln
seguito si ebbe l`introduzione di una nuova variante, mediante la messa in
gioco della figura del-lo Special Prosecutor, un funzionario cui vengono di
norma assegnati poteri dittatoriali per ripulire la città dal fango della
malavita, come succede in Racker Busters
(1938) di Lloyd Bacon.
A sua volta l'introduzione di questa nuova figura si è
accompagnata a una nuova variante, la contaminazione del film di gangsters con apporti della tipicamente anglo-sassone
scuola cimiteriale (Harvey, Young, il Gray dell' Elegia sopra un cimitero
campestre, quasi tutto Edgar Allan Poe, il Jonathan Lartimer della « Dama della Mongue », Evelyn Waugh
«del «Caro estinto », ecc.). È quanto accade in The Enforcer (1951, La città
è salva) dell'uncredited Raoul Walsh
[il film è firmato Bretaigne Windust, cui il produttore Milton Sperling lo
tolse di mano dopo poche scene), in cui il Procuratore Distrettuale Martin
Ferguson [Humphrey Bogart] non è che un riesumatore di cadaveri, sprofondato in
un universo in via di putrefazione, affollato di loculi, sudari, perizie e
reperti necroscopici. È in questo film poi che forse si rivela la massima
ambivalenza del genere. L'oggetto dell'inchiesta è una ragazza dalla
personalità non facilmente circostanziabile Theresa Davis- Angela Vetto (Pet
Joiner), testimone di un omicidio miracolosamente salvata da un sicario innamoratosi
di lei e che vive sotto falso nome. Il fatto che un « killer ›› al solido
dell'Anonima Assassini la risparmi uccidendo un'altra ragazza al posto suo ha
un'evidente effetto di derisione nei confronti del freddo raziocinio del Procuratore
Distrettuale. Se solo un « coup de foudre ››, in altre parole il caso e
l'imprevisto, vale a dire un « coup d'hasard », costituiscono fonte di minaccia
reale per la Murder inc., allora significa che l'impresa di Ferguson,
l’affermazione della razionalità e il trionfo delle Forze del Bene sono
soltanto apparentemente soddisfatte. Il che equivale ad ammettere che al mondo
del crimine non potrà mai essere assestato un sicuro « coup de grace » e che
quindi la città non sarà mai salva del tutto. Come il delitto primario della
psicoanalisi, anche la Murder inc. si ripete e rivive continuamente.
Questa fondamentale ambivalenza si risolve anche in un
atteggiamento ambiguo nei confronti del criminale. Per tutto un gruppo di film
del genere i delinquenti nascono tali e ovviamente non possono essere recuperati:
non resta quindi che distruggerli. Ma già in Public Enemy, soprattutto nelle scene iniziali in cui si vedevano i
giovani Tom e Matt passare da reati di poco conto a delitti e violenze sempre
più in grande, venivano messe in gioco tutte le determinazioni economiche e
sociali che avevano lo scopo di indicare il crimine come fenomeno economico e
sociale ben preciso, e non come effetto di un rimpasto degli istintiti.
Indicazione che appare anche in Dead End (1937,
Strada sbarrata] di William Wyler, Crime School, Gangster's Boy e Angels With
Dirty Faces [Gli angeli con la faccia
sporca) di Michael Curtiz, tutti del 1938. Altri film dell'epoca non
mancavano di affermare con chiarezza che situazioni ambientali e familiari a
dir poco disdicevoli, l'inferno degli « slums ›› e dei « blocks ››, le brutali
bolge dei riformatori e dei penitenziari erano il più naturale focolaio di
violenza e criminalità. In The Roaring
Twenties (1939-40] di Raoul Walsh (sceneggiatura di Robert Rossen) veniva
timidamente affacciata la tesi del nesso inestricabile tra «gangsterismo ›› e
disoccupazione, innovazione di questo tipo di film (che potremmo definire
riformista) era la presenza, a fianco del personaggio negativo del «gangster »,
del personaggio positivo del poliziotto, del prete, dell'educatore,
dell'avvocato e di altrettali agenti dell'«establishiment ››, venuti fuori
dallo stesso ambiente malfamato, dagli stessi vicoli, dagli stessi caseggiati,
suggerendo così che la malvagità degli uni e la bontà degli altri andavano
presi come il risultato di una scelta morale avente funzione di correttivo di
una troppo marcata insistenza sul condizionamento sociale [sposando riformismo
e individualismo ed evitando il radicalismo mediante la dialettica della
pensona. ln The Killers [l gangsters) di Robert Siodmak [in cui
l'adattamento del racconto di Hemingway era opera di John Hfuston, che però non
figura nei «credits » del ›film) Ole [Burt Lancaster) e il tenente Lubinsky
scorrazzavano durante l'infanzia sulle scale antincendio dello stesso
circondario. Così come in Cry of the City
(1948, L`urlo della
città),
sempre di Siodmak, il poliziotto Cardella (Victor Mature] e il killer Roma (Richard Conte) provenivano dallo stesso
quartiere sovraffollato di immigrati « wops ››. Il fatto che Siodmak abbia
diretto anche The Dark Mirror (1946),
imperniato su due gemelle, una buona e una cattiva, la dice lunga sulle istanze
pan-soggettivistiche di simili aperture sociologiche, subito neutralizzate da
un'invadente metafisica personale. La stessa metafisica conosceva in quegli
anni un originale trattamento in You Only
Live Once (1937, Sono innocente]
di Fritz Lang, in cui la figura del criminale Eddie Taylor [Henry Fonda) veniva
presentata sì come soggetto, ma nel senso di soggetto a forze sociali che andavano
oltre ogni controllo dell'individuo e della persona, e cioè in stretti termini
di alienazione.
Franco Ferrini, I
GENERI CLASSICI DEL CINEMA AMERICANO, BIANCO E NERO, 1974 Fascicolo ¾
mercoledì 14 novembre 2018
Start with the ground
I thought if a man
doesn't know what he's doing or where he's going, the best thing for him to do is
just back up and start all over again.
I thought I'd start with
the ground and work up.
Quando un uomo non sa più che fare o dove andare …
Beh, non gli resta altro che tornare daccapo.
Io ho ricominciato tornando alla terra.
Otto Preminger, Robert Mitchum, Marilyn Monroe, River of no return (La magnifica preda), 1954
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